venerdì 23 aprile 2010

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 22 aprile 2010


CASTELLANETA ANNULLATA LA GIORNATA DI ASTENSIONE DAL LAVORO. PER I SINDACATI «LE INADEMPIENZE SONO IL FRUTTO DI UNA LOGICA DI AFFIDAMENTO DI APPALTI AL MASSIMO RIBASSO »
Rientra lo sciopero dei netturbini

La società Avvenire in extremis ha dato rassicurazioni sul pagamento degli stipendi
ANGELO LORETO
   • C A S T E L L A N E TA . E' rientrato in extremis lo sciopero dei netturbini indetto per la giornata di ieri per protestare contro i ritardi con cui i 27 dipendenti della società Avvenire, che gestisce il servizio di raccolta rifiuti e di differenziata, percepiscono gli stipendi. Una situazione che va avanti da mesi, come più volte riferito dalla Gazzetta, e che riguarda anche i comuni di Laterza e Statte.
   Ritardi che le segreterie dei sindacati Fit Cisl e Fp Cgil definiscono «ingiustificati» che al momento riguardano i pagamenti del mese di marzo non ancora elargiti, tanto che a Castellaneta ieri era stato deciso un giorno di sciopero, poi rientrato dopo alcune assicurazioni circa la tempistica dei pagamenti che dovrebbero essere effettuati a breve.
   «L'evidente violazione contrattuale - scrivono i sindacati riferendosi alla situazione dei circa 60 dipendenti dell'azienda - determina forte sofferenza nei lavoratori i quali si vedono penalizzati a fronte delle scadenze ordinarie concernenti i pagamenti di fitti, luce, canoni vari, mutui».
   «Mai i lavoratori - proseguono le sigle sindacali nella loro nota congiunta - dovrebbero essere penalizzati come anello debole di una catena formata, in questo caso, da Avvenire e dall'amministrazione comunale che, peraltro, ha solo ritardato l'accredito delle somme mensili di pro che riguarda invece i 21 dipendenti di Statte, «alle organizzazioni sindacali non risultano ritardi negli accrediti da parte dell'amministrazione comunale e ciò nonostante i lavoratori non sono stati pagati. Anche i 16 di Laterza - concludono Fit Cisl e Fp Cgil - hanno problemi analoghi con la società in questione che, anche in questo caso, penalizza questi lavoratori senza giustificazione alcuna».

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intervista La7