venerdì 30 aprile 2010

dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 30 aprile 2010

CASTELLANETA L’ESPONENTE PDL IN PRESSING SULL’ACQUEDOTTO PUGLIESE
  Denuncia del consigliere Rochira: «Condotta Aqp vicino alla discarica perde 50 litri d’acqua al secondo»
  [a.lor.]
 
   • C A S T E L L A N E TA . «Il nostro territorio continua ad essere sfruttato e depauperato di una risorsa importante come l'acqua». È la denuncia del consigliere comunale di An Giuseppe Rochira circa quanto da alcune settimane sta avvenendo lungo la strada Cappello - Pagliarone nei pressi della discarica, dove una condotta dell'Acquedotto pugliese continua a sversare acqua nella gravina «ad un regime di 50 litri al secondo. Quest'acqua, potabile o non potabile - fa sapere Rochira -, viene prelevata dai pozzi Aqp e sversata tal quale. E' possibile che il nostro territorio deve essere sfruttato e depaupe   rato di una risorsa come l'acqua senza alcun ritorno per la collettività?».    L'esponente di An, eletto in maggioranza ma da mesi di fatto passato all'opposizione, si rivolge al sindaco D'Alessandro chiedendo se è ancora il caso di «restare immobili di fronte a questo spreco». E al tempo stesso avanza tre proposte: «Far chiudere i pozzi che oramai da 30 anni emungono acqua dal sottosuolo impoverendo la falda; obbligare l' Aqp a realizzare opere di interesse pubblico per la collettività locale; obbligare l'Aqp al recupero dell'acqua (mediante un vascone di   raccolta) da utilizzare in agricoltura».

lunedì 26 aprile 2010

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 25 aprile 2010


«Ma da tempo chiediamo uno scatto a questa giunta»

 • C A S T E L L A N E TA . Non si arresta lo scontro tra le forze di maggioranza. Da una parte il parlamentare del Pdl Carmelo Patarino, dall'altra il gruppo dei «briziani» chiamato «Con il Pdl». «Il consigliere Carlo Nardulli - dice Patarino - mi intima di dar seguito al mio disagio nei confronti dei risultati dell'amministrazione comunale facendola cadere. Quanto al disagio, devo dire che purtroppo non sono solo, come dimostrano gli autorevolissimi richiami del vescovo e di don Franco Alfarano e i sentimenti sempre più diffusi della popolazione, di cui il centrodestra ha fatto le spese nella recente competizione elettorale». Patarino ricorda l'autocritica fatta dal Pdl «cui è unanimemente seguita la decisione politica non già di far cadere l'amministrazione, ma al contrario di pretenderne un vigoroso rilancio attraverso una forte accelerazione della realizzazione del suo programma, che dia risposte concrete ed efficaci alle aspettative di una cittadinanza allo stato ampiamente delusa. Questa è anche ovviamente la mia posizione - prose gue -, com'è peraltro emersa anche dalla mia intervista che evidentemente Nardulli non ha saputo leggere o, peggio, ha ritenuto di poter impunemente travisare a proprio uso e consumo. Se egli poi il disagio dei castellanetani non l'avverte, gli consiglio vivamente di aprire gli occhi e di valutare con attenzione e rispetto tutte le critiche che, così come il vescovo, un parroco e qualsiasi cittadino, me compreso, hanno il diritto di avanzare». Conclude Patarino: «Quanto poi alla inefficacia della mia azione, per chiudere una volta per tutte una sciocca polemica con la quale da tempo ama trastullarsi anche Nardulli, lo inviterei a farsi raccontare da chi è più grande di lui la mia storia politica e vada a leggersi gli atti relativi alla mia ultratrentenne attività politica»

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 25 aprile 2010


È bufera nel Pdl Chiarelli «sfratta» i due coordinatori
[Fabio Venere]
   • Gianfranco Chiarelli firma un perentorio «avviso di sfratto» per Piero Lospinuso e Ar - naldo Sala, rispettivamente, coordinatore e vicecoordinatore del Pdl. Il consigliere regionale, primo degli eletti nel «Popolo delle libertà», affida ad un inequivocabile comunicato stampa non solo l’analisi del voto ma individua anche la terapia per guarire un partito che ultimamente, in provincia di Taranto, ha collezionato qualche sconfitta di troppo.
   Il documento politico dell’avvocato martinese si chiude così: «Non faremo sconti nè consentiremo più a nessuno di giocare sulla pelle dei militanti, dirigenti ed amministratori che ogni giorno lavorano per il bene della comunità e che non sono più disposti ad accettare le decisioni calate dall’alto. Oggi quelle stesse decisioni saranno prese dal basso, favorendo la partecipazione e la condivisione di programmi e progetti che rilanceranno il centrodestra ed il Pdl in tutta la provincia». In un passaggio del comunicato inviato ieri si coglie tutta la gravità dello scontro (nel senso etimologico del termine dal latino gravis, pesante). Chiarelli scrive: «Il voto alle scorse regionali - si riporta testualmente - ha il significato di dire “basta” al partito dei “padroni” e degli interessi trasversali dicendo, al tempo stesso, “sì” ad un partito che si riorganizza e dà al territorio ed ai suoi protagonisti la giusta ribalta». Contattato dalla Gazzetta, Chiarelli è, se possibile, ancora più esplicito.
   Allora, non ha dubbi: il coordinamento
   provinciale del Pdl deve cambiare?
   «Sì, il coordinamento provinciale del partito deve cambiare».
   Cosa rimprovera a Lospinuso e Sala?
   «Nulla di personale, sia chiaro. Dico semplicemente che, in genere, chi perde le elezioni deve farsi da parte. Il centrodestra è stato sconfitto alle comunali di Taranto del 2007, alle provinciali 2009 ed alle regionali 2010. Non le basta, per cambiare rotta?».
   Chi la contrasta, però, sottolinea che persino nella «sua» Martina Franca, terra
   non proprio di sinistra, Vendola ha ottenuto un ottimo 47 per cento.
   «Anche in questo caso, i dati sono stati letti in maniera falsata. A Martina comunque sia il centrodestra ha ottenuto più del 53 per cento. Di che cosa stiamo parlando, allora».
   Ma la sua è un’autocandidatur a?
   «No, anche se non posso non ricordare di essere stato il primo degli eletti nel Pdl con circa 13mila voti. Posso piacere o non piacere ma, in democrazia, contano i voti».
   Se lei fosse il coordinatore provinciale, il
   Pdl che partito sarebbe?
   «Un partito diverso, che include. Un partito in cui ci sia spazio per tutti e che si apra all’ester no ma che coinvolga anche se non soprattutto i sindaci dei comuni della provincia».
   Ma perché questo, sinora, non è avvenuto?
   «Il coordinamento provinciale, ad esempio, non prevede la partecipazione di diritto dei sindaci ma solo dei consiglieri regionali e dei parlamentari».
   E poi, cos’altro cambierebbe?
   «Direi basta ad un partito che promuove gli amici e punisce i nemici. Solo se si cambia modi di fare politica, il Pdl potrebbe tornare a vincere».
   Altrimenti?
   «La sinistra potrà festeggiare per i prossimi vent’anni».
 

venerdì 23 aprile 2010

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 23 aprile 2010

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 22 aprile 2010


 CASTELLANETA L’EMERGENZA
115mila euro per l’alluvione
(a.lor.)
   • C A S T E L L A N E TA . «Nell'immediatezza del nubifragio del 9 e 10 marzo, il sindaco D'Alessandro ha ordinato l'esecuzione di tutti i lavori strettamente necessari per assicurare la transitabilità delle strade danneggiate e per l'eliminazione di ogni fonte di pericolo per la pubblica incolumità. A tal fine sono stati impegnati ben 115mila euro. In altri termini, è stato fatto tutto ciò che andava fatto per fronteggiare l'emergenza e garantire il ritorno alla normalità».
   L'assessore ai Lavori pubblici Cosimo Recchia replica all'sos lanciato ieri da Cia, Coldiretti e Confagricoltura circa la situazione delle strade rurali di competenza comunale, ma anche di quelle provinciali. Allarme che l'esponente di maggioranza coglie per «annunciare un'iniziativa che avevo in animo di intraprendere all'indomani dell'approvazione del bilancio di previsione 2010, e cioè la convocazione di un tavolo tecnico attorno al quale riunire Regione, Provincia, Autorità di Bacino, consorzio di bonifica Stornara e Tara e associazioni di categoria del settore agricolo. Difatti, a mio avviso - prosegue Recchia -, la soluzione mirata delle problematiche inerenti la viabilità extra-urbana necessita dell'azione congiunta e coordinata di tutti gli enti ed associazioni che con le problematiche medesime sono chiamati a confrontarsi quotidianamente». L'assessore auspica allora che Cia, Coldiretti e Confagricoltura «vorranno prendere parte a tale iniziativa e, in vista di ciò, far pervenire sollecitamente al mio assessorato un elenco puntuale di interventi strategici cui dare priorità assoluta in sede di tavolo tecnico».

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 22 aprile 2010


CASTELLANETA ANNULLATA LA GIORNATA DI ASTENSIONE DAL LAVORO. PER I SINDACATI «LE INADEMPIENZE SONO IL FRUTTO DI UNA LOGICA DI AFFIDAMENTO DI APPALTI AL MASSIMO RIBASSO »
Rientra lo sciopero dei netturbini

La società Avvenire in extremis ha dato rassicurazioni sul pagamento degli stipendi
ANGELO LORETO
   • C A S T E L L A N E TA . E' rientrato in extremis lo sciopero dei netturbini indetto per la giornata di ieri per protestare contro i ritardi con cui i 27 dipendenti della società Avvenire, che gestisce il servizio di raccolta rifiuti e di differenziata, percepiscono gli stipendi. Una situazione che va avanti da mesi, come più volte riferito dalla Gazzetta, e che riguarda anche i comuni di Laterza e Statte.
   Ritardi che le segreterie dei sindacati Fit Cisl e Fp Cgil definiscono «ingiustificati» che al momento riguardano i pagamenti del mese di marzo non ancora elargiti, tanto che a Castellaneta ieri era stato deciso un giorno di sciopero, poi rientrato dopo alcune assicurazioni circa la tempistica dei pagamenti che dovrebbero essere effettuati a breve.
   «L'evidente violazione contrattuale - scrivono i sindacati riferendosi alla situazione dei circa 60 dipendenti dell'azienda - determina forte sofferenza nei lavoratori i quali si vedono penalizzati a fronte delle scadenze ordinarie concernenti i pagamenti di fitti, luce, canoni vari, mutui».
   «Mai i lavoratori - proseguono le sigle sindacali nella loro nota congiunta - dovrebbero essere penalizzati come anello debole di una catena formata, in questo caso, da Avvenire e dall'amministrazione comunale che, peraltro, ha solo ritardato l'accredito delle somme mensili di pro che riguarda invece i 21 dipendenti di Statte, «alle organizzazioni sindacali non risultano ritardi negli accrediti da parte dell'amministrazione comunale e ciò nonostante i lavoratori non sono stati pagati. Anche i 16 di Laterza - concludono Fit Cisl e Fp Cgil - hanno problemi analoghi con la società in questione che, anche in questo caso, penalizza questi lavoratori senza giustificazione alcuna».

dal Corriere del Giorno di mercoledì 21 aprile 2010

mercoledì 21 aprile 2010

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 20 aprile 2010


L’I N T E R V I S TA IL VICE CAPOGRUPPO AL SENATO AFFRONTA IL CASO PUGLIA: «QUI NON SERVONO GUERRE O CORRENTI, MA NUOVE FORZE»
«L’esperienza Pdl è perfettibile»
Il sen. Quagliariello lavora al documento di mediazione da portare in direzione La scissione? «Sarebbe una scelta incomprensibile di Fini rispetto alla sua storia»

ONOFRIO PAGONE

   • « L’esperienza del Pdl è perfettibile, ma non può essere messa in discussione: questo pensa una parte amplissima del partito rispetto alla crisi innescata unilateralmente dal presidente Fini». Gaetano Quagliariell o, vicecapogruppo Pdl al Senato, pesa le parole ma non usa mezzi termini. In queste ore sta lavorando con i più stretti collaboratori di Berlusconi al testo di un documento da sottoporre giovedì alla direzione del partito. E’ fiducioso: «Sono sicuro - dice - che questo documento raccoglierà una maggioranza molto più ampia del 70% dell'ex Forza Italia».


   Senatore, se l’esperienza è perfettibile,


   perché tanta contrapposizione interna?


   «Il presidente Fini ha aperto una crisi dicendo che secondo lui l’esperienza del Pdl è fallita e sono perciò necessari dei gruppi autonomi. Ma ci sono persone che vengono dalla sua stessa storia e che hanno un’altra lettura della situazione. Il principio di realtà consente di parlare in certi termini quando si perde, non quando gli elettori danno una risposta positiva».


   E’ possibile una via mediana?


   «Dipende essenzialmente da Fini. Potrebbe costituire una componente rispettando però un partito della democrazia degli elettori: un partito, cioè, che non mette mai in dubbio il programma sottoposto agli elettori e su cui ha avuto un mandato. Poi, com'è ovvio, ci sono temi su cui si innesca un dibattito e sui quali ci si può differenziare, perché situazioni nuove nascono sempre nella vita politica. Ma questo è già il modo di procedere del Pdl».


   Faccia un esempio. Quando è stato ap plicato questo modo di procedere?


   «Per esempio proprio in Puglia quando si è trattato di decidere il candidato presidente della Regione. Si sa che Berlusconi la pensava in altro modo; gli organi statutari ed i coordinatori hanno scelto in maniera diversa e questa scelta è stata rispettata da tutti. Questo è il modo di fare nel Pdl. Sempre».


   Restiamo in Puglia. Andiamo verso


   nuovi vertici?


   «In Puglia è necessario che il centrodestra si organizzi per tornare a vincere. Non servono guerre o correnti, ma bisogna aprire le porte e le finestre del Pdl per far entrare nuove energie. Questo soprattutto a Bari, dove la distanza tra i due schieramenti è più ampia; ma servono addizioni, non contrapposizioni».


   Nuove energie: significa valorizzare


   l’esistente o acquisire nuove forze?


   «Entrambe le cose. Se si vuole tornare a vincere ogni apporto è utile».


   Torniamo alla situazione nazionale.


   Sulle riforme istituzionali è ipotizzabile un’apertura da parte di Berlusconi, un ripensamento?


   «Quella di Berlusconi è una riflessione di buonsenso. Una riforma è già in atto su base consuetudinaria: dalla democrazia dei partiti si è già passati alla democrazia degli elettori, e questo è stato fatto attraverso le scelte degli stessi cittadini. Quest'esito deve trovare una razionalizzazione a livello istituzionale: se si può fare sulla base di accordi condivisi, bene; se si tratta di mediare fino a concludere su proposte poco comprensibili e poco equilibrate, allora è meglio lasciar fare alla consuetudine piuttosto che tornare indietro».


   Lei è fiducioso in vista della direzione


   di giovedì. Ma se Fini si incaponisce?


   «Sarebbe una scelta incomprensibile rispetto alla sua stessa storia, perché lui ha dato un contributo per la semplificazione del sistema politico e per il bipolarismo. Dar vita a nuovi gruppi parlamentari complicherebbe il quadro. E il governo non rimane in sella a dispetto dei santi, ma finché ha la possibilità di rispettare il mandato degli elettori. Perciò si valuterà: se si tratta di vivacchiare, nessuno ha intenzione di sostenere tale ipotesi».


   Insomma in questo caso prevede elezioni anticipate?


   «Questa è una prerogativa del capo dello Stato dopo un preciso percorso istituzionale. Ma per la concezione di democrazia di cui il Pdl è un architrave, se l’eventuale scissione avesse numeri importanti, sarebbe inevitabile. Però non credo proprio che lo scenario sarà questo».

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 20 aprile 2010


• CASTELLANETA IL DEPUTATO CONTRO L’EX SINDACO DI LATERZA
È scontro aspro nel Pdl Patarino querela Cristella
[a.lor.]
   • C A S T E L L A N E TA . Carmelo Patarino, parlamentare del Pdl, annuncia querela nei confronti dell'ex sindaco di Laterza, Giuseppe Cristella, oggi consigliere provinciale dello stesso partito. La decisione dell'onorevole di Castellaneta arriva dopo le aspre polemiche successive al voto delle regionali, alimentate dalle dichiarazioni con cui Cristella, primo dei non eletti in provincia di Taranto, affermava che a Castellaneta (dove ha preso 871 voti, più suffragato della lista) la locale dirigenza del partito avrebbe boicottato la sua candidatura, tirando in ballo Patarino. Insomma, uno scontro che è divampato nel pieno della campagna elettorale e che ora non accenna a placarsi. Anzi.
   "Ringrazio gli amici che hanno ritenuto di esprimermi solidarietà - replica il parlamentare - per i gratuiti, pesanti, reiterati e spropositati attacchi rivoltimi per conto terzi in ordine ad una questione di comizi elettorali di cui non avevo alcun titolo per occuparmi, ed infatti non mi ero occupato, e che hanno ampiamente smentito con piena cognizione di causa le assurde accuse rivoltemi, invitandoli, altresì, a tenersi responsabilmente lontani dalle polemiche e dalle provocazio ni che, oltre a mettere in luce i capricci di chi le solleva, non giovano a nessuno, ma servono solo a danneggiare il partito".
   Prosegue Patarino: "Ho sempre doverosamente accettato con attenzione e rispetto ogni critica alla mia attività politica e parlamentare, cogliendone, come ho potuto, gli stimoli per correggere, intensificare o migliorare il mio lavoro. Quel che invece non posso consentire a nessuno è che si diffami impunemente, sul piano morale e comportamentale, la mia onorabilità che è stata ingiustificatamen te colpita".

dal Corriere del Giorno di Martedì 20 aprile 2010

lunedì 19 aprile 2010

dalla Gazzetta del Mezzogiorno lunedì 19 aprile 2010


• CASTELLANETA IL CASO-LIMITE: LO STADIO «VERGA» ORMAI DEVASTATO DALLE INCURSIONI DEI VANDALI

«Troppe strutture pubbliche nel più completo abbandono»
Lettera di denuncia al Comune del parroco di San Domenico
 
  ANGELO LORETO

   • C A S T E L L A N E TA . Aree del paese al buio e a rischio sicurezza, strutture pubbliche abbandonate alla devastazione di vandali, un'amministrazione comunale che non risponde alle lamentele dei cittadini. Critiche più volte mosse in questi anni dagli esponenti politici di opposizione, ma che se arrivano da un sacerdote vuol dire che si è davvero superato il limite. Don Franco Alfarano, parroco di San Domenico, ha deciso che è il momento di dire basta.
   Ha preso carta e penna e ha scritto all'amministrazione comunale per lamentare lo stato di degrado e di abbandono in cui versa lo stadio Verga, struttura rientrante nell'ambito della parrocchia. Una denuncia particolareggiata alla quale però vengono aggiunte altre segnalazioni più generali, come i casi delle ville comunali con aree al buio che rischiano di trasformarsi in terreno fertile per attività illegali. Una missiva inviata in Comune oltre due settimane fa. "Ma alla quale non ho ancora ottenuto nessuna risposta, né positiva né tantomeno negativa" dice don Franco che probabilmente non sa che ci sono consiglieri comunali che attendono risposte alle loro interrogazioni al sindaco da oltre un anno - il quale ha così deciso di rivolgersi alla Gazzetta per segnalare la questione.
   Che rischia di diventare inquietante se si dà fondamento al passaparola che da alcuni mesi circola in città e che parla di riti satanici e messe nere che verrebbero organizzate in aree isolate del paese, ma anche della campagna. "Da prete, da educatore e da guida della comunità parrocchiale - dice don Franco che a San Domenico gestisce un oratorio alle cui attività partecipano decine di ragazzi - non posso più tacere. Sento che la gente a Castellaneta ha paura anche di uscire con il buio". Dal generale al particolare, don Franco cita lo stadio Verga, situato in periferia e abituale luogo di ritrovo di coppiette in cerca di intimità ma anche, a sentire le voci che circolano in paese ovviamente tutte da verificare, sede di altro tipo di ritrovi.
   Siamo così andati a controllare lo sta to di questa struttura utilizzata per le gare di calcio giovanile fino al 2003 e poi totalmente abbandonata. All'esterno, nonostante il cartello che segnala il divieto di discarica, viene continuamente depositato materiale di scarto di edilizia. Ma ciò che sconcerta è lo stato delle strutture interne. Vi si può accedere senza problemi perché sono state sfondate tre porte di ingresso. All'interno sono stati fatti a pezzi i servizi igienici, rotti tutti i vetri, divelte le ante delle porte poi bruciate, addirittura distrutti i muri. Tempo fa si parlò di un progetto che prevedeva qui la costruzione di una piscina, poi non se ne è saputo più nulla. Si muoverà qualcosa almeno ora che anche la comunità parrocchiale ha deciso di non tacere più su questo stato di degrado di un bene comunale? 

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 18 aprile 2010

• CASTELLANETA IMPIETOSA ANALISI DEL PARLAMENTARE DI CENTRODESTRA DOPO IL VOTO ALLE REGIONALI

  «Il Comune ha deluso le attese perciò abbiamo perso voti»
  Patarino (Pdl): ora è urgente rilanciare l’am m i n i st raz i o n e  
  
  
ANGELO LORETO

     • C A S T E L L A N E TA . "Probabilmente la sconfitta nel voto alle regionali, che non nascondiamo, è derivata dai nostri elettori delusi dall'azione dell'amministrazione comunale". L'autocritica del Pdl, tra la polemica con il gruppo "Con il Pdl" e la voglia di rilancio dell'azione amministrativa con la creazione di un comitato formato da politici e cittadini, è racchiusa nelle parole del parlamentare Carmelo Patarino all'indomani dell'analisi del voto che i dirigenti e i simpatizzanti del partito hanno tenuto venerdì sera.
   Le ragioni della sconfitta, per il parlamentare, vanno ricercate "nei problemi e nelle priorità per la città non affrontate dall'amministrazione". La voglia di ripartire c'è però con la creazione di "un comitato che studierà le priorità e metterà a nudo i problemi", composto da un rappresentante dei consiglieri comunali, da un assessore, dagli ex coordinatori di An e FI e da professionisti. Comitato che non potrà non occuparsi di Piano urbanistico generale, fonte di scontri interni alla maggioranza.
   Patarino non fa mancare una serie di stoccate ai tre consiglieri "briziani" Carlo  
   Nardulli, Giovanni Bardinella e Rocco Perniola, autori dell'ultimatum "il Pug entro aprile o non votiamo il bilancio", nei fatti rientrato dopo l'assicurazione che del Pug si inizierà a discutere in consiglio entro il 15 maggio: "Non credo a questi ultimatum - dice Patarino - tra l'altro da parte di un gruppo che nella sua sigla si ostina a scrivere Pdl. Essere con il Pdl significa esserne in sintonia, avere un mandato dalla direzione provinciale o nazionale, o dimostrarlo con i comportamenti. Loro invece dovrebbero chiamarsi "Contro il Pdl" o "Con il Pd" dato che alle regionali hanno fatto campagna elettorale per un candidato del Pd. E questo non lo posso sopportare".
   Per Patarino, che torna a ripetere di sentirsi "a disagio nei confronti di una amministrazione che non soddisfa le esigenze della città", i tre di "Con il Pdl" "devono avere il coraggio di dire nelle sedi opportune, cioè nell'amministrazione, se conoscono qualche ostacolo alla realizzazione del Pug. E dicano le loro proposte, perché se saranno valide io per primo sono pronto a battermi con loro". Tra autocritica e voglia di rilancio   nel Pdl, quando manca meno di un mese alla scadenza del voto sul bilancio di prevision e.

lunedì 12 aprile 2010

COMUNICATO STAMPA: ANALISI DEL VOTO

Laura Ravetto, sottosegretario per i rapporti col Parlamento, è stata fantastica l’altra sera,  alla trasmissione di Giovanni Flores ‘Ballarò’: ‘Non fai assolutamente ridere’ ha tuonato in faccia al comico Crozza. Lo ha messo in difficoltà; ha smesso anche di ridere, balbettando le ultime battute. Tutto il contrario di quanto sta avvenendo in questi giorni sui muri e sui giornali di Castellaneta. Alcuni politici non si accorgono di fare ridere. Un riso amaro. Il riso di chi legge e si accorge che i migliori comici sono coloro i quali non sanno di esserlo. Subito dopo le elezioni è iniziata la battaglia dei manifesti. Il primo manifesto esaltava la vittoria di Vendola a Castellaneta sul candidato della destra Rocco Palese; pronta la risposta della destra: ‘Il PDL rimane il primo partito di Castellaneta’. Risponde la sinistra ‘Non è vero, i primi siamo Noi’. Ribatte la destra ‘Ignoranti e in malafede NOI abbiamo vinto’. Il cittadino di Castellaneta guarda stranito queste affermazioni: tutti hanno vinto cosa!! La sinistra e la destra non si rendono conto che ha perso Castellaneta. La sinistra ha perso perché è uscita dalle elezioni ancora più divisa e che per un pugno di voti non ha eletto un rappresentante di Castellaneta nel consiglio regionale. Ma sono contenti. Hanno fatto eleggere uno (Mazzarano) che a parole si era ritirato dalla competizione elettorale ed ora non ha alcuna intenzione di dimettersi. La destra poi ha raggiunto i massimi vertici della comicità: il povero dott. Pugliese, che poteva anche essere una ventata di novità nella destra  locale, è stato mandato al macero in nome di una competizione interna fatta ‘a misurarsi’ . Il buon Pilolli era la bandiera dell’armata Brancaleone ex Aennina e a stento ha preso i voti di famiglia. Chiarelli e Sala e Lospinuso hanno fatto i  terzi che godono, tra i litiganti Gugliuotti e Cristella; Stellaccio ha preso i voti degli amici che non potevano tradire il loro commensale con annesso convitato di pietra. Salinari: non poteva essere abbandonato alla sua solitudine. Infine non potevano mancare quelli che pur essendo (o dichiarandosi) di destra hanno caldeggiato il voto a sinistra per Pelillo : tutti abbiamo famiglia. In questo quadro generale chi ha vinto?: nessuno. Chi ha perso: i Castellanetani. Ma chissenefrega. I politici son contenti. Passata la tempesta tornano sui giornali e pontificano le loro verità. Dicono i cosiddetti ‘Con il PDL’ che non disdegnano il voto regionale  a sinistra: ‘se non fate il PUG cade l’amministrazione’. Hanno tre consiglieri ed hanno quindi i numeri per farlo. Quando si rendono conto però che il PUG non si può fare entro i termini perentori da loro minacciati dicono ‘fatelo almeno un poco poco’. Non hanno nessuna intenzione di dimettersi o di far cadere questa amministrazione: chi li voterebbe più. C’è invece chi minaccia davvero di far cadere l’amministrazione; la sua minaccia è seria perché viene dagli scranni più alti della politica nazionale: sfiduciare il sindaco. Crozza appare patetico. Questa è alta comicità. Il sindaco viene sfiduciato da chi non ha rappresenti in consiglio comunale. Viene sfiduciato dall’On. Patarino: colui il quale non conosce il PUG ma sa come deve essere fatto. Il suo suggeritore è la più alta carica politica della destra castellanetana. Bruno Schiavone: coordinatore locale del PDL. Il quale ha però un piccolo problema: non lo ascolta nessuno. ‘Non è stato mai convocato nelle riunioni di maggioranza degli ultimi due anni’. Il quadro della situazione politica a Castellaneta è questo….. e la città va a rotoli. Spero che qualcuno di buona volontà apra gli occhi e si accorga della necessità di mettere in discussione tutto: programma, metodi, regole e uomini. Metta da parte il personalismo. Guardi in faccia se stesso, gli elettori e i loro rappresentanti. Parli con tutti. Anche con coloro che pur essendo di destra non hanno condiviso temporaneamente un percorso. Si torni a ragionare sulle cose serie e non sulle ripicche personali e forse qualcosa si può salvare. Altrimenti in malora tutti.


questa invece è la versione pubblicata sulla Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 11 aprile 




  CASTELLANETA L’AFFONDO CONTRO TUTTI DEL CONSIGLIERE ROCHIRA (AN)

  «Con le elezioni regionali alla fine ha perso la città» 

ANGELO LORETO


   • C A S T E L L A N E TA . "Con le elezioni regionali non ha vinto nessuno, ma ha perso Castellaneta". E' una sorta di attacco a tutto e tutti quello di Giuseppe Rochira, consigliere comunale di An ma di fatto all'opposizione, che (assieme a Giustino Massafra di Cittadini per Castellaneta) conta 10 consiglieri contro gli 11 di maggioranza.
   "Castellaneta - dice l'ex assessore nella giunta Nicolotti - vede una sinistra ancora più divisa che per un pugno di voti non ha eletto un rappresentante cittadino ma ne ha fatto eleggere uno (Mazzarano) che a parole si era ritirato dalla competizione elettorale. La destra poi ha raggiunto i massimi vertici della comicità: il povero dott. Pugliese è stato mandato al macero in nome di una competizione interna. Il buon Pilolli era la bandiera dell'armata Brancaleone ex Aennina e a stento ha preso i voti di famiglia. Chiarelli, Sala e Lospinuso hanno fatto i terzi che godono tra i litiganti Gugliotti e Cristella; Stellaccio ha preso i voti degli amici che non potevano tradire il loro commen   sale con annesso convitato di pietra. Salinari non poteva essere abbandonato alla sua solitudine. Infine non potevano mancare quelli che pur essendo (o dichiarandosi) di destra hanno caldeggiato il voto a sinistra per Pelillo".
   Ce n'è poi anche sulla questione Piano urbanistico generale che dovrebbe approdare in consiglio comunale entro un mese per l'inizio della discussione. E giù le critiche al gruppo "Con il Pdl" che "quando si rende conto che il Pug non si può fare entro i termini perentori da loro minacciati dice "fatelo almeno un poco poco". Non hanno nessuna intenzione di dimettersi o di far cadere questa amministrazione: chi li voterebbe più". Ed infine un attacco al parlamentare Carmelo Patarino che di recente ha nuovamente criticato l'azione dell'amministrazione D'Alessandro: "Il sindaco viene sfiduciato da chi non ha rappresentantii in consiglio comunale, dall'onorevole Patarino il cui suggeritore è la più alta carica politica della destra castellanetana, Bruno Schiavone, coordinatore locale del Pdl che però ha un piccolo problema: non lo ascolta nessuno". 


dal Corriere del Giorno di domenica 18 aprile 2010



INTERVISTA STUDIO 100 PRIMA PARTE

INTERVISTA STUDIO 100 SECONDA PARTE

INTERVISTA STUDIO 100 TERZA PARTE

intervista La7