mercoledì 15 dicembre 2010

E ADESSO PATARINO CHE' FARA'?


LA DETERMINA DELLA 4^ AREA CHE MI DA RAGIONE E CHE ANNULLA LA VENDITA DIRETTA



LA RISPOSTE DI PERRONE ALLA MIA INTERROGAZIONE SUGLI IMMOBILI ALIENATI



SE PERRONE FA RIFERIMENTO A DELLE DELIBERE DI INDIRIZZO BEN PRECISE, PERCHE' NON PRENDE PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI NEI CONFRONTI DEL DIRIGENTE VISTO CHE COME PERCORSO PRINCIPALE DEVE PROCEDERE ALLA VENDITA TRAMITE ASTA PUBBLICA?

martedì 7 dicembre 2010

GLI ASSESSORI CHE NON SI TROVANO

NON C'è BISOGNO DI FARE IL CARTOMANTE O IL MAGO PER PREVEDERE CHE NESSUNO DEI QUATTRO SERI PROFESSIONISTI AVREBBE ACCETTATO L'ASSESSORATO



lunedì 6 dicembre 2010

DUE TEMI CHE SEGUO DA TEMPO, CANILE E FINISSAGGIO


INDIETRO TUTTA!!!!!!!!!!

QUALCUNO RIPORTI IL SINDACO ALLA REALTA'!!!!!


DA PAESE7 DEL 5.12.2010

ALIENAZIONI NON REGOLARI


Dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 4.12.10

mercoledì 1 dicembre 2010

INTERROGAZIONE CONSIGLIARE

INTERROGAZIONE CONSIGLIARE SCRITTA
AL SIG. SINDACO DEL COMUNE DI CASTELLANETA

Oggetto: stime immobili di proprietà comunale ed alienazione degli stessi.
Con la presente il sottoscritto, Dott. Agr. Giuseppe Rochira, in qualità di consigliere comunale capogruppo;

C H I E D E
QUANTO SEGUE:
Premesso che il Comune di Castellaneta è proprietario di un lotto sito in Castellaneta Marina al foglio di mappa n. 125, plla 1939 per una superficie di mq. 1916 e di un locale siti in Castellaneta Marina alla Piazza Kennedy n. 10, foglio di mappa n. 125,  p.lla 770 sub 7, categoria C/1, classe 2, mq. 27.
Premesso che l’Ing. R. Notarnicola ha stimato i due immobili rispettivamente Euro 178.000,00 ed Euro 70.000,00
Premesso che con determina n. 611 del 02.12.2008 il Comune di Castellaneta ha alienato all’asta un lotto esteso mq 1037 (con le stesse caratteristiche intrinseche ed estrinseche) in Castellaneta Marina per un importo di Euro 155.555,00 (con base d’asta pari ad € 130.000,00 pari ad € 125,36 al mq)  e quindi per un valore unitario pari ad €  150,00 al mq .
Premesso che circa un anno fa, il Comune di Castellaneta ha alienato all’asta un locale (identico a quello precedentemente descritto) per un importo di € 86.000,00 e quindi per un valore unitario pari ad € 3.185,18 al mq .
Premesso che l’Ing. Notarnicola utilizza in alcuni casi il criterio di stima della determinazione del costo di produzione dell’intervento, mentre in altri casi và “ad occhio” cfr. Gazzetta del Mezzogiorno del 20.11.2010
Premesso che esiste il metodo di stima per comparazione (cfr. manuale di Estimo).
Tutto ciò premesso lo scrivente chiede un autorevole parere alle Sv. In indirizzo circa la correttezza del sistema utilizzato per procedere alla vendita (trattativa privata) e chiede anche di poter conoscere quali sono le ragioni per le quali il lotto da alienare a trattativa privata viene stimato € (178.000,00/1916 mq) 92,90 al mq mentre il lotto venduto a dicembre 2008 è stato stimato € 125,36 al mq e venduto all’asta per € 150,00 al mq e di poter conoscere come mai il locale in piazza Kennedy in vendita a trattativa privata è stato stimato € (70.000,00/27 mq) 2.592,59al mq metre il locale uguale  è stato venduto all’asta per € 3.185,18 al mq.
Castellaneta 25.11.2010
Dott. Agr. Giuseppe Rochira

protocollata il 26.11.2010

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 1 dicembre 2010

Taranto, il Csm sospende Di Giorgio il pm accusato di concussione

di Pierangelo PUTZOLU
TARANTO (1 dicembre) - La seconda tegola arriva da Roma, Palazzo dei Marescialli: sospensione dalle funzioni e dallo stipendio. Su Matteo Di Giorgio, magistrato di Castellaneta in servizio alla Procura della Repubblica di Taranto, oltre alle complicazioni di un’inchiesta penale ancora tutta da decifrare, si abbatte anche lo scontato temporale romano.
Scontato perché, dopo l’arresto per concussione, è giunto il doppio “no dei giudici potentini: “no” alla richiesta di revoca dell’ordinanza di custodia cautelare avanzata al gip; “no” alla richiesta di annullamento della stessa ordinanza avanzata al tribunale del riesame, che tra oggi e domani dovrebbe depositare le motivazioni del provvedimento. 

E’ stato il vice presidente del consiglio superiore della magistratura, Michele Giuseppe Vietti, a presiedere la seduta della commissione disciplinare che, fra gli altri, ha affrontato ieri il caso-Di Giorgio. All’esame dei commissari (componenti effettivi Annibale Marini, Aniello Nappi, Tommaso Virga, Francesco Vigorito, Paolo Auriemma), la richiesta avanzata dal procuratore generale presso la Corte di Cassazione e dal Guardasigilli Angelino Alfano.

Alla luce delle segnalazioni giunte dalla procura generale presso la Corte d’Appello di Potenza, nei confronti di Matteo Di Giorgio era stata avviata, nei giorni scorsi, una procedura, come dire, automatica: l’arresto prevede, salvo evoluzioni giudiziarie diverse rispetto a quelle prospettate dall’accusa, la sospensione automatica dalle funzioni, ed è quanto ieri ha ratificato, con una ordinanza, la commissione disciplinare, che dovrà adesso depositare, pubblicare e motivare il provvedimento. A quel punto il procedimento sarà sospeso, in attesa delle conclusioni della vicenda sul piano penale, per poi essere riassunto dalla stessa commissione per le determinazioni finali del caso.

Il pubblico ministero Matteo Di Giorgio, com’è noto, fu arrestato l'11 novembre con l'accusa di concussione al termine di una inchiesta avviata dopo le denunce presentate da alcuni cittadini di Castellaneta che si ritenevano danneggiati dal magistrato. Di Giorgio avrebbe compiuto atti contrari al suo ufficio, ricevendo in cambio alcune utilità, ma non denaro. In particolare, il pm tarantino - indagato insieme ad altre nove persone, tra cui la moglie - avrebbe minacciato di un «male ingiusto» un consigliere comunale di Castellaneta, suo comune di residenza, costringendolo a dimettersi; avrebbe intimorito un imprenditore e avrebbe convinto un'altra persona a non denunciare, per usura, un suo parente. Infine, avrebbe agito per permettere ad un bar aperto del tutto illegalmente di continuare ad operare.

Sullo sfondo di questi fatti, lo scontro politico tra Di Giorgio e l’ex sindaco e senatore di Castellaneta Rocco Loreto, per anni leader del Pci prima e dei Ds poi. Fatti - secondo quanto sostenuto dal pm potentino inquirente, Laura Triassi, e avallato dal gip Gerardina Romaniello, che «evidenziano come l’esercizio della funzione di magistrato da parte del dottor Di Giorgio - pubblico ministero in servizio alla Procura della Repubblica di Taranto - sia stato asservito al conseguimento di utilità personali, in gran parte di natura politica, in danno del suo nemico storico, il senatore Rocco Loreto».

Di Giorgio secondo i giudici potentini ha «approfittato della sua funzione pubblica, del prestigio connesso alla sua attività per perseguire interessi privati o politici attraverso l’uso strumentale della sua qualità e dei suoi poteri». Un giudizio che, ieri, è riecheggiato nelle stanze di Palazzo dei Marescialli, sede del Csm. Il tutto mentre al tribunale di Potenza prendevano il via gli accertamenti peritali non ripetibili sull’hard-disk dei computer sequestrati in casa del magistrato al momento dell’arresto. Copiata la “memoria” dei pc, adesso inizia l’esame dei “file” e della documentazione pure acquisita dagli investigatori in casa di Di Giorgio. Un caso scottante che promette, ancora, sviluppi e “scintille”.

dal Quotidiano di Taranto del 1.12.10

martedì 30 novembre 2010

IL CANILE NON APRIRA’, L’AREA SU CUI SORGE E’ SOGGETTA A VINCOLI

In estate era stato presentato come la soluzione temporanea dell'amministrazione comunale per il problema randagi. Un canile nel quale sarebbero stati accolti i cani accalappiati nel territorio comunale in attesa della realizzazione della più grande e definitiva struttura. Ma a pochi giorni dal completamento dei lavori e dalla sua entrata in funzione, ecco il colpo di scena: il canile sarebbe "abusivo", realizzato in un'area soggetta a vincoli ambientali. E quindi inutilizzabile.
Lavori sospesi e tutto rimasto a com'era in estate quando l'allora assessore ad Ambiente e Lavori pubblici, Luigi Fiorito (dimessosi dieci giorni fa per "ragioni professionali e personali"), ne evidenziò l'importanza, mostrando lo stato dell'arte e annunciando che l'entrata in funzione sarebbe avvenuta a breve. E, invece a breve sarebbe poi arrivato un controllo della Polizia Provinciale dal quale sarebbe emerso che la struttura, realizzata in contrada Pagliarone nei pressi del depuratore comunale, è priva delle opportune autorizzazioni ambientali.
La questione è stata accennata dal consigliere comunale Giuseppe Rochira (An) nel corso del Consiglio comunale della scorsa settimana. L'esponente di opposizione ha tirato fuori alcune foto del canile, le ha fatte distribuire a tutti i membri del Consiglio e ha poi chiesto spiegazioni circa la vicenda. In seguito ha riferito alla Gazzetta la circostanza riguardante il sopralluogo della Polizia Provinciale e il successivo verbale che, fa sapere sempre Rochira, sarebbe stato inoltrato alla Procura della Repubblica di Taranto.
La struttura stando a quanto annunciato nei mesi scorsi dall’amministrazione D’Alessandro, sarebbe dovuta entrare in funzione in estate e avrebbe dovuto ospitare i cani attualmente custoditi all’interno dell’ex macello comunale in via Taranto. Questo fino a quando non sarà realizzato il canile rifugio e sanitario, che potrà ospitare fino a 200 animali, per il quale il Comune ha ottenuto un finanziamento di circa 380mila euro di fondi statali Pon. Il progetto ha avuto il via libera dal Consiglio Comunale la scorsa settimana.
Ma se le buone intenzioni per risolvere un annoso problema ci sono tutte (Castellaneta affida i suoi cani a strutture dentro e fuori la Regione con conseguente esborso di denaro), la "grana" del canile temporaneo è solo l'ultimo degli episodi che non faranno dormire sonni tranquilli all'amministrazione comunale, anche perché l’assessorato di competenza resta al momento vacante.
di Angelo Loreto
dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 30.11.2010

I POSTI DEI 2 ASSESSORI CHE SI SONO DIMESSI RESTANO ANCORA VACANTI

I tempi sembravano essere brevi e invece, a dieci giorni dalle dimissioni degli assessori Luigi Fiorito (Pdl) e Mimmo Recchia (gruppo misto), i due posti in giunta restano vacanti. Il che conferma tutte le difficoltà che sta attraversando la maggioranza guidata dal sindaco Italo D'Alessandro, travolta dall’inchiesta potentina che ha portato agli arresti domiciliari del magistrato Matteo Di Giorgio, indicato come "amministratore ombra" del Comune, e nella quale è indagato lo stesso primo cittadino.
Fiorito, titolare delle deleghe e Lavori pubblici e Agricoltura, aveva rimesso il mandato una settimana esatta dopo lo scoppio della bufera giudiziaria, motivando la sua decisione con ragioni professionali e non legate alle vicende delle ultime settimane. Recchia, assessore all'Urbanistica che si occupa tra l'altro del Piano urbanistico in stallo da mesi, aveva invece spiegato di averlo fatto per ragioni di opportunità, essendo avvocato difensore di uno degli indagati nell’ambito del procedimento nel quale il Comune è parte offesa (sebbene la maggioranza di recente abbia deciso di non nominare un legale per tutelare gli interessi dell'intera città).
Dieci giorni fa dal centrodestra avevano gettato acqua sul fuoco, spiegando che i due nuovi assessori sarebbero stati nominati a breve. Poi un membro di maggioranza, conversando informalmente col cronista, aveva rivelato che “stiamo avendo qualche difficoltà” nel trovare la disponibilità di alcuni nomi. In questi ultimi giorni è circolata l'ipotesi che i due nuovi assessori sarebbero stati due donne, rappresentate della società civile e non direttamente legate ai partiti.
Ma di certo al momento non vi è ancora nulla. Se non che al posto di due importantissimi assessorati da dieci giorni ci sono due buchi. Col dubbio del se e quando verranno colmati.
di Angelo Loreto 
dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 30.11.2010

lunedì 29 novembre 2010

venerdì 26 novembre 2010

LA PROTESTA DI UNA DIPENDENTE SPOSTATA IN UN UFFICIO INESISTENTE. ERA DA QUATTRO ANNI IN SERVIZIO PRESSO IL GABINETTO DEL SINDACO

Una dipendente comunale spostata dall’ufficio del sindaco Italo D'Alessandro, dove era in servizio da quattro anni, per fare posto alla staffista del primo cittadino e trasferita in un sottoscala "fantozziano". Sfrattata "illegittimamente" secondo le opposizioni che sulla questione hanno presentato due interrogazioni al sindaco.
E' la vicenda di una dipendente del Comune addetta alla segreteria del sindaco da quando il commissario prefettizio Paola Galeone aveva, nel 2006, istituito l’ufficio di gabinetto del primo cittadino. In precedenza la donna era addetta all’ufficio contratti al quale e stata riassegnata lo scorso 4 novembre, quando D'Alessandro, con proprio decreto, ha assunto a tempo determinate, per due mesi, una staffista. Ma la dipendente avrebbe riferito che l’ufficio contratti non opera da tempo, trovandosi infatti ad avere a che fare con una scrivania vuota. Il tutto e avvenuto alcuni giorni fa, tanto che la donna ha inscenato una sorta di protesta, sedendosi platealmente all'ingresso dei corridoi di Palazzo di Città per dimostrare che non vi sarebbe alcuna pratica da svolgere per il servizio a cui e stata affidata.
Cosi sette consiglieri di opposizione due giorni fa hanno presentato due interrogazioni per chiedere "su quale fondamento giuridico e stato costruito il decreto del sindaco numero 89 del 4 novembre con il quale e stata rimossa dall’ufficio di gabinetto del sindaco la dipendente che da diversi anni ha svolto le relative mansioni senza alcuna nota di demerito, sostituendola bruscamente con altra utilità presa dall'esterno atteso che la normativa vigente consente il ricorso all’esterno per simili incarichi a condizione che non sia possibile reperire tra i dipendenti le professionalità richieste".
In merito invece a come si sarebbe svolta la vicenda, i consiglieri chiedono "se risponda al vero che siano stati impartiti ordini di intervento anche dei vigili urbani per convincere la dipendente spostata repentinamente e immotivatamente ad altro ufficio; se risponda al vero che tale ordine abbia provocato un comprensibile stato di malessere per la dipendente; se non ritenga giusto ed opportune riesaminare la questione, anche in considerazione del fatto che la suddetta dipendente occupava il posto in questione in maniera del tutto legittima e che lo stesso posto è occupato ora da unita esterna in maniera del tutto illegittima".
Angelo Loreto


dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 25.11.2010

DIMETTETEVI!






mercoledì 24 novembre 2010

BLIZ SUL CANILE

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 23 novembre 2010

PARCO DELLE GRAVINE: AGGIORNAMENTI

dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 22 novembre 2010

dal Corriere del Giorno del 23 novembre 2010

CASO DI GIORGIO: gli aggiornamenti del 23 novembre

Dalla GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 23 NOVEMBRE 2010

DAL QUOTIDIANO DI TARANTO DEL 23 NOVEMBRE 2010


DAL CORRIERE DEL GIORNO DEL 23 NOVEMBRE 2010



lunedì 15 novembre 2010

TUTTA LA RASSEGNA STAMPA SUL CASO "DI GIORGIO"

DALLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 17.11.2010




DALLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 16.11.2010





DALLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 15.11.2010


DALLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 14.11.2010



DAL CORRIERE DEL GIORNO DEL 13.11.2010


DALLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 13.11.2010











INTERVISTA STUDIO 100 PRIMA PARTE

INTERVISTA STUDIO 100 SECONDA PARTE

INTERVISTA STUDIO 100 TERZA PARTE

intervista La7