venerdì 27 novembre 2009

CRISI DELL'AGRICOLTURA TRA INTERVENTI PRIVATI E PROTESTE


al rigurado ieri a Castellaneta si è tenuto un incontro tra una delegazione di agricoltori e l'amministrazione comunale per stimolare quest'ultima ad una maggior attenzione verso il mondo agricolo.


Tra le mie proposte:
- la riduzione dell'ici;
- migliormento della viabilità;
- potenziamento dell'ufficio agricoltura;
- promozione prodotti tipici con l'introduzione nei pasti delle mense scolastiche, ospedaliere ecc.;
- affrancazioni usi civici;
- incentivazione turismo rurale, turismo venatorio, agriturismi e bed & breakfast;

ALTERNANZA IN CONSIGLIO COMUNALE PER PROGETTO COMUNE

mercoledì 25 novembre 2009

REGOLAMENTO SULLE CENTRALI ALIMENTATE A BIOMASSE

Licenziato, dalla IV e V commissione consiliare, il regolamento di massima sulle centrali alimentate  a biomasse.

Il regolamento è stato consegnato a tutti i consiglieri comunali per eventuali osservazioni e il 4 dicembre prossimo il regolamento sarà definitivamente approvato dalla IV e V commissione in seduda comune.

A proposito del ponte di Santa Colomba mi chiedo perchè non si possa lavorare anche di notte per accorciare ancora i tempi di completamento dell'opera?





giovedì 19 novembre 2009

AMMISSIONE DI COLPA

SE NON ESISTEVA UN ELENCO DELLE IMPRESE, COME HANNO FATTO AD AFFIDARE I LAVORI PER LA COLLODI?


Lavori alla «Collodi» è ancora polemica sulla scelta delle ditte

CASTELLANETA NOTARFRANCESCO (PD) ATTACCA I METODI DEL SINDACO 

ANGELO LORETO
  • C A S T E L L A N E TA . "La rettifica del sindaco, la rincorsa a modificare versione per smentire se stesso, rende ancora più incerto e buio il sistema dell'affidamento dei lavori pubblici senza gara d'appalto. Le preoccupazioni c'erano e rimangono; anzi sono sempre più fondate". Non si arresta la polemica sorta attorno al modo in cui sarebbero stati affidati i lavori di ristrutturazione della scuola materna "Collodi" a quattro aziende, due di Castellaneta e due di Laterza. Il sindaco Italo D'Alessandro, parlando alla "Gazzetta", aveva in un primo momento rivelato che le ditte incaricate sarebbero state segnalate da alcuni consiglieri comunali, salvo poi rettificare le sue parole assieme al suo vice Vito Perrone e al capo dell'Ufficio tecnico Pasquale D'Alò, "sulle cui responsabilità si cerca di spostare il tiro" attacca Luigi Notarfrancesco.  

  Per il consigliere comunale del Partito Democratico "non vi è un elenco di imprese di fiducia del Comune e qualora ci fosse non scaturisce da procedure di selezione pubblica. Infatti solo in data 5 novembre 2009, quindi successivamente all'affidamento dei lavori in questione, si procede, con determinazione dirigenziale n. 469 dell'area tecnica, alla formazione pubblica di un elenco di fornitori dell'ente. Pertanto - chiede - fino ad oggi con quale metodo e criterio l'amministrazione comunale ha individuato le imprese a cui affidare lavori pubblici?".

  "Vorremmo inoltre verificare - prosegue l'esponente di opposizione - se le imprese destinatarie dell'ordinanza sindacale sono inserite in questo ipotetico elenco. Quanto accaduto va oltre il semplice "malinteso" (termine usato dal sindaco, ndr) e purtroppo non è neanche un episodio isolato. Vorrei ricordare l'ordinanza sindacale n. 112 e 113 del 2008 con cui il sindaco affidò lavori ad un'impresa, il cui titolare era parente di un assessore, quando per lo stesso lavoro vi era un preventivo di un'altra ditta disponibile ad eseguirlo ad un prezzo più basso. E anche qui quale fu il criterio di assegnazione?".

  Notarfrancesco, nel sottolineare che "il sindaco vive uno stato di "pressione politica" fatta da alcuni suoi consiglieri comunali" conclude dicendo che "le regole, oltre ad essere necessarie, devono necessariamente essere rispettate per garantire trasparenza in un Comune come il nostro che non gode di una florida condizione economica". Intanto l'assessore alla Pubblica istruzione Anna Rita D'Ettorre, nel corso di un incontro tenuto ieri pomeriggio con i rappresentanti dei genitori degli alunni della "Collodi" e i tecnici comunali, ha fatto sapere che i lavori stanno procedendo regolarmente. 

giovedì 12 novembre 2009

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 12 novembre 2009 - L'EQUIVOCO


Dopo la non risposta dei "tre moschettieri" arriva la risposta del "Re" che conferma l'allegra gestione dichiarando di non conoscere le aziende castellanetane e che prende ordini dai singoli consiglieri.

Dopo due giorni un altro capolavoro, il "Re" consigliato dal Cardinale "Richelieu" smentisce e ritratta.

Non ci resta che piangere.

venerdì 6 novembre 2009

Randagismo, c’è la petizione si muove il difensore civico

• CASTELLANETA SEGNALATI ANCHE I DISAGI RIGUARDANTI IL PONTE SANTA COLOMBA
Garzone ha interpellato il sindaco e il prefetto Pironti
(A.Lor.)


  • C A S T E L L A N E TA . Due petizioni firmate da diverse decine di cittadini che parlano di fenomeni di randagismo e dei disagi causati dalla chiusura per lavori del ponte Santa Colomba sono finite sulla scrivania del difensore civico Francesco Garzone, il quale si è attivato per segnalare i problemi sia al sindaco che al prefetto di Taranto, al presidente della Provincia e all’Asl.
  Circa il fenomeno del randagismo in città, sono stati in 129 i cittadini che hanno segnalato la numerosa presenza di cani randagi soprattutto nelle vie Fleming, Mastrbuono, Madonna dell'Assunta, Parco Diana. A loro si sono aggiunti genitori degli alunni e i dirigenti delle scuole "Giovinazzi" e "Surico". Il difensore civico, nella sua nota inviata al sindaco, ricorda come già nella primavera del 2008 la Asl avesse sottolineato la gravità del problema e che, scriveva l'Azienda sanitaria, «la mancanza del canile sanitario costituisce un'inadempienza che contraddistingue il Comune di Castellaneta, e le conseguenze di ciò si ripercuotono sul servizio veterinario della Asl che non può svolgere le proprie mansioni». Del problema si parlerà oggi pomeriggio alle 17 nell'ex monastero di Santa Chiara in un incontro al quale l'avvocato Garzone ha invitato gli amministratori.
  C'è poi la questione riguardante il ponte che sorge sulla statale 7 tra Castellaneta e Palagiano. Anche in questo caso circa 250 cittadini, tra i quali il consigliere comunale ex Pdl Giuseppe Rochira, si sono rivolti al sindaco D'Alessandro, al prefetto e al presidente della Provincia per sottolineare i disagi che giornalmente migliaia di automobilisti sono costretti a sopportare. Non solo perché, come viene ricordato nel documento, la viabilità alternativa sulle provinciali 12 e 13 non permette il transito dei mezzi superiori alle 5 tonnellate. Per questo il difensore civico presenta una serie di richieste: «Affrancare la tratta autostradale compresa fra il casello di Mottola-Castellaneta e quello di Massafra dal relativo pedaggio; rendere percorribile in sicurezza, quantomeno dai mezzi non pesanti e/o in un'unica direzione, la strada comunale che dalla contrada "Minerva" (Castellaneta) congiunge alla contrada "Torrata" fino alla chiesa di S. Antonio nel Comune di Palagianello; ultimare con sollecitudine i lavori sulla strada provinciale 12; valutare se sussistano le condizioni di sicurezza per consentire il transito temporaneo dei mezzi pesanti lungo l'abitato di Castellaneta e la strada provinciale 13». E Rochira, polemico nei confronti della giunta D'Alessandro, denuncia il fatto che la strada di contrada Minerva è stata chiusa al traffico da parte del Comune. «Un ulteriore arteria alternativa che ora è inutilizzabile» sottolinea il consigliere. 

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 5 novembre 2009

Centrale biogas dal Comune arriva l’altolà ai lavori

• CASTELLANETA DUBBI SUL SITO IN CUI L’OPERA ANDRÀ REALIZZATA. DUE COMMISSIONI DOVRANNO STILARE UN REGOLAMENTO
ANGELO LORETO


  • C A S T E L L A N E TA . E' arrivato lo stop alla realizzazione della centrale di biogas. Da Palazzo di Città nei giorni scorsi è partita una lettera di sospensione inviata alla ditta Biolat di Palagiano che il 6 ottobre scorso aveva presentato la dia (dichiarazione di inizio attività) per la costruzione di una centrale per la produzione di biogas da biomasse da 999Kwh in contrada Le Grotte. «Grazie al nostro silenzioso lavoro» dice Giustino Massafra, il consigliere comunale della lista di maggioranza Cittadini per Castellaneta, riferendosi anche all'interessamento dell'esponente ex Pdl Giuseppe Rochira.
  Nei giorni scorsi - e quindi prima dell'interrogazione presentata ieri mattina dall'ex sindaco Rocco Loreto in cui si chiedeva di bloccare l'inizio dei lavori della centrale che sarebbero potuti partire domani - Massafra e Rochira hanno non solo spinto l'amministrazione a sospendere le procedure per il via all'opera ma hanno anche convocato le commissioni consiliari Assetto del territorio e Attività produttive per martedì prossimo alle 9 «per realizzare un regolamento che oltre al fotovoltaico comprenda tutte le altre energie rinnovabili, quindi anche eolico e biomasse» spiega Massafra. Che aggiunge: «Questo al di là della domanda di realizzazione della centrale che è carente di innumerevoli permessi ed elementi e che tra l'altro si vuole realizzare in una zona Sic che è anche sito di interesse archeologico».
  Quindi i timori che da domani l'azienda presentatrice del progetto avesse potuto iniziare a costruire una centrale a biogas nelle campagne di Castellaneta sono fugati, in attesa che le due commissioni consiliari, composte da metà del consiglio comunale, si riuniscano per stilare un regolamento che chiarisca modi e termini per realizzare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Per Massafra e Rochira, parlando ad una sola voce, «ci vuole un regolamento che tuteli il territorio, solo questo ci spinge ad agire in questo modo, non altro; certi siti sono patrimonio di tutti». 

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 5 novembre 2009

lunedì 2 novembre 2009

L'ORDINANZA D'URGENZA PER LA MESSA IN SICUREZZA DELL'ASILO COLLODI


Santa Colomba troppi disagi per la chiusura del ponte

Antonio Alemanno 


  • PA L AGI A N E L LO. Luigi Valentini, consigliere comunale dell’Udc, assume nuovamente atteggiamenti critici nei confronti dell’Amministrazione comunale e, in particolare, dell’assessore ai Lavori pubblici, già suo collega di partito. 
  Valentini lamenta mancanza di progettualità da parte dell’assessore che, egli dice, fa parte del settore tecnico essendo geometra, cosa che lo rende maggiormente responsabile di fronte alla collettività. 
  Il nuovo atteggiamento critico del consigliere Valentini deriva dal fatto che nulla è stato compiuto, egli sostiene, da parte dei competenti organi comunali per limitare i disagi derivanti alla cittadinanza dalla chiusura del ponte di Santa Colomba che da sempre è il tratto più breve che collega Palagianello a Castellaneta. Per raggiungere quest’ultima località, i cittadini di Palagianello hanno come percorso alternativo la strada che porta a San Basilio e da qui a Castellaneta, un tratto ben più lungo rispetto a quello che si potrebbe percorrere imboccando la strada che nei pressi della masseria “La Torrata” porta giù alla lama. Ma la strada in questione si presenta gravamente dissestata a causa delle scorse piogge alluvionali e, comunque, sostiene Valentini, “non ci sarebbe voluto molto per asfaltare circa duecento metri di strada sterrata”. 
  I problemi non sono quelli semplici prospettati dal consigliere Valentini, dicono i responsabili comunali che, tra l’altro, fanno notare che quella scorciatoia indicata ricade in massima parte in territorio di Castellaneta.
Di Seguito riporto la missiva con cui artigiani, agricoltori, imprenditori o semplici cittadini hanno chiesto al Prefetto, al Presidente della provincia di Taranto, ai responsabili ANAS ed agli amministratori comunali di Castellaneta, di accellerare i tempi di intervento sul ponte di S. Colomba, di sistemare finalmente le provinciali per Castellaneta Marina e di intervenire sulla strada di C.da "Minerva" in maniera tale da permettere di aggirare il ponte nella maniera più breve. A suddetta comunicazione sono state allegate 250 firme di cittadini, imprenditori e commercianti castellanetani preoccupati per l'isolamento che deriva dalla chiusura della statale 7.

Villaggio abusivo, 200 parti civili - dalla gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 30 ottobre 2009

Castellaneta sono tre gli imputati a rischiare il rinvio a giudizio nel procedimento penale per la realizzazione del complesso «la città del catalano» 

Ma il gup Valeria Ingenito respinge la richiesta di citazione per il Comune 
MIMMO MAZZA 

  • Le parti civili sono quasi 200, tra proprietari e aspiranti tali, ma a rischiare di risarcirli non sarà il Comune di Castellaneta. Il giudice per l’udienza preliminare Valeria Ingenito ha respinto la richiesta di citare l’ente come responsabile civile nell’ambito della richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero Mariano Buccoliero per la realizzazione del complesso turistico “Città del Catalano”, che si estende complessivamente su un’area di circa 10 ettari nel territorio di Castellaneta Marina. Come responsabile civile è stata ammessa, invece, la citazione della ditta di Gravina in Puglia che realizzò il complesso. 
  Il 5 novembre del 2007, gli agenti del Nucleo investigazioni ambientali del corpo forestale apposero i sigilli a circa 300 appartamenti, una piscina, campi da gioco, un ristorante e persino un albergo. Tra gli acquirenti delle ville circolano anche nomi importanti, come quello del difensore della Juventus, Nicola Legrottaglie. Il complesso è situato nel cuore della pineta costiera, nelle vicinanze di un riserva biogenetica. La zona è classificata tra le aree naturali protette e i Forestali contestano proprio il fatto che i lavori hanno interessato, per oltre 6 mila metri quadrati, anche il tratturello demaniale Pineto, considerato «bene di notevole interesse». Per le opere in costruzione sarebbero stati rilasciati diversi permessi da parte di enti pubblici, soprattutto dal Comune di Castellaneta, senza però aver richiesto e acquisito preventivamente, da parte della soprintendenza per i beni e le attività culturali e dell’Ufficio parchi della Regione Puglia, i nulla osta sul vincolo paesaggistico e la valutazione di incidenza, previsti per legge e obbligatori per il rilascio di qualunque autorizzazione». 
  Tre le persone che rischiano il processo: Liborio Dibattista, di Gravina in Puglia, amministratore unico della società proprietaria dell’area in cui sono state realizzate le opere, e i funzionari dell’ufficio tecnico del Comune di Castellaneta Renato Notarnicola e Pasquale D’Alò, imputati di abuso d’uf - ficio e lottizzazione abusiva. L’udienza è stata aggiornata al 14 gennaio 2010 quando è in programma la requisitoria del pubblico ministero e la discussione delle parti civili.


INTERVISTA STUDIO 100 PRIMA PARTE

INTERVISTA STUDIO 100 SECONDA PARTE

INTERVISTA STUDIO 100 TERZA PARTE

intervista La7