venerdì 27 febbraio 2009

A PROPOSITO DELL’UNIONE DEI COMUNI


Da qualche tempo dopo la chiusura delle Comunità Montane si parla di Unione dei Comuni, sembrerebbe che tale Unione dei Comuni (Castellaneta, Laterza, Mottola, Palagianello, Palagiano) sostituirebbe la soppressa Comunità Montana.

Quindi se la C.M. era un ente inutile ed una spesa superflua, stessa cosa vale per l’unione dei Comuni.

La unione dei Comuni è giustificabile solo nel caso in cui i Comuni di sono modestissime dimensioni (2000 – 3000 abitanti) e si mettono insieme per ridurre i costi di gestione e potenziare i servizi. Sicuramente non è il nostro caso!!!

In alternativa si potrebbe pensare ad una unione dei Comuni forte ed autorevole solo e soltanto nel caso in cui, sia la presidenza, sia la giunta fosse affidata agli stessi sindaci dei Comuni facenti parte dell’unione.

Contestualmente bisogna anche verificare una incompatibilità derivante dal fatto che con la nuova finanziaria non è possibile partecipare a più forme associative (vedi adesione consorzio ATO per la gestione dei rifiuti).

Pertanto, allo stato attuale, non risulta essere utile e conveniente aderire all’unione dei Comuni, che servirebbe solo e soltanto ad alimentare “La Casta”.

PROVINCE INUTILI, MA LA CASTA SI SCANNA

Editoriale di ANTONIO BIELLA dal "CORRIERE DEL GIORNO" del 27 febbraio 2009


Vi ricordate le promesse elettorali del PdL e del Pd?

Stretti dal successo di tanti libri come “la Casta” e tanti altri simili usciti a rimorchio, tutti assicurarono il pubblico pagante (i cittadini che pagano le tasse) che avrebbero abolito le Province, enti dichiarati inutili o , quantomeno, sostituibili – nei compiti – in parte dalle Regioni, in parte dai Comuni.

Come si sa, le Politiche sono state vinte da Berlusconi alleato di quella Lega Nord che, gelosa dei posti di potere nelle provincie del nord, ha messo il veto sulla ventilata abolizione.

Ora, timidamente, e con ovvio imbarazzo, torna sull’argomento il Ministro Brunetta che suggerisce una fase di transizione: trasformare le province (ben 105!) in Consorzi con all’interno i vari sindaci. Una proposta fumosa a meno che non si precisi che i sindaci non dovranno percepire alcuna prebenda in più dal “consorzio”.

Già, perché in totale, queste benedette Province ci costano 14 miliardi di euro all’anno. Pensate a quanto si potrebbe fare, soprattutto in tempi di vacche magre, con quella montagna di soldi!

Apparentemente siamo tutti appesi al “niet” della Lega; in realtà queste benedette Province fanno gola a tutti, tanto che è già aperto lo “scannatoio” partitocratico per quelle rinnovabili il prossimo giugno.

Taranto ne è un esempio. Le cronache di questi giorni sono illuminanti e, per chi non ha lo stomaco di ferro, disgustose.

Tanto a destra, quanto a sinistra, assistiamo a lotte fratricide, a smottamenti carsici, a fughe dai partiti e conseguenti nuovi accasamenti, anche dei più improbabili.

Il centrodestra (tanto per cambiare, ancora senza candidato) correrà spaccato; il centrosinistra (che un candidato ce l’ha, persino “primariato”, ma ugualmente contestato all’interno) peggio di peggio.

I veleni invadono e devastano il corpo dei partiti. E tutto per un ente inutile. Inutile a noi, ovviamente, non ai famosi “lorsignori.”

giovedì 19 febbraio 2009

MISSIONE COMPIUTA, IL PD E' DEMOLITO

Alcuni stralci dell'editoriale di Vittorio Feltri pubblicato su Libero il 18.02.2009

VELTRONI LASCIA UN PARTITO ALLO SBANDO E SEGNATO DA MILLE ERRORI ALLEGRAMENTE COMMESSI DA LUI.

.... il capolavoro della sua festione multietnica (impermeabile a qualsiasi forma di intelligenza) è stato il festival romano del cinema di cui nesuno sentiva la necessità, essendoci già quello di venezia inventato dal Duce al quale, con rispetto parlando, Veltroni avrebbe al massimo potuto lustrare gli stivali.
Abbandonata la capitale trasformata in una sorta di Festa permanente dell'Unità, Walter Zerosi accinse ad azzerare il neoanto Pd partorito dalla fusione del Ds con la Margherita.....

... Gli effetti delle sue amorevoli cure al partito si palesarono subito: il capo del governo Romano Prodi, costretto alle corde dal nuovo leader, cadde come corpo morto cade. Inevitabili le votazioni dopo rituale scioglimento delle Camere. a questo punto, irrompe in campagna elettorale il neosegretario; esordisce liquidando i rifondazionisti, i Comunisti italiani e i Verdi; dichiara che concorrerà soltanto con la propria lista e incassa complimenti a iosa anche a destra, che gli danno alla testa come accade a tutti quelli che non ce l'hanno. Sull'onda dell'entusiasmo ingaggia Antonio Di Pietro, col quale - annuncia -  "ci fonderemo a urne chiuse".

martedì 17 febbraio 2009

Il Pdl? Non si può fare senza primarie

Intervista al Sindaco Alemanno dal quotidiano "IL TEMPO" del 15/02/2009"

il sindaco: "Fini ha difeso le istituzioni ma paga un prezzo molto alto"

Progetto Alemanno: "non sarà il partito delle tessere e dei gazebo".

FIUME (CROAZIA) La città è addobbata a festa. Le strade del centro sono attraversate dai carri colorati come se fosse Viareggio: «In tutte le città di mare il Carnevale è un po' così, quasi istituzionalizzato», dice Gianni Alemanno.
Il sindaco sceglie di lasciare l'autoblù e di salire sul bus tra giornalisti e studenti, un po' informale, per arrivare a Pola, due ore di viaggio. A bordo, si lascia andare. Chiacchiera. Si mette in ginocchio su una poltroncina in prima fila per guardare chi gli sta seduto dietro. Il clima è da gita scolastica nonostante il sindaco sia nel suo vestito blu, camicia bianca e cravatta blu d'ordinanza campidogliesca. Gli chiedono se la politica per i giovani può essere un deterrente nel dilagare del male, e lui ricorda: «Quando negli anni Settanta ci davamo da fare riempivamo le piazze. Ma appena andavamo via arrivavano gli spacciatori», racconta Alemanno. E aggiunge: «Dopo la caduta delle ideologie però, c'è stato il vuoto».
E quel vuoto non sarà colmato dai partiti? «Prima dalla cultura e dai valori - risponde il sindaco -. Anche per questo siamo venuti qui, in Istria e Dalmazia. Per far capire ai giovani che cosa è successo, che cosa hanno prodotto i totalitarismi». E oggi? Che risposta può dare il Pdl? Berlusconi può colmare quel vuoto? Non c'è piuttosto un deficit anche nel centrodestra? «Nel Pdl ognuno entra per quello che è e per quello che è in grado di portare». Be', però An ha una sua storia e Forza Italia ne ha una completamente diversa. «Non conta - insiste Alemanno -. Guardate Tremonti. Dice e scrive esattamente le stesse cose che dico io. E non da oggi, da anni, da quando cioé se ne prese uno sabbatico nell'altro governo. Oppure Sacconi e la sua battaglia per i valori. Eppure proveniamo da storie diverse. Eppoi anche Forza Italia non è più quella che si crede, non è più il partito di plastica. Hanno avuto anche loro i meccanismi di selezione della classe dirigente».
E il Pdl? «Il Pdl - risponde il primo cittadino - non dovrà essere nè il partito dei gazebo nè il partito delle tessere. Dobbiamo immaginare nuovi meccanismi che ancora non abbiamo individuato, è per questo che stiamo discutendo tanto. Non si può fare il partito all'americana senza le primarie». E non si rischia di rompere tutto? «Guardi che è un dibattito che attraversa i poli. Nel Pd la situazione è ancora più grave, ci sono gli stessi problemi. L'altro giorno ho parlato con Domenici (sindaco di Firenze, ndr) e mi gridava: "Voglio un partito vero, con le sezioni, il congressooo!"», ride Alemanno nel fare l'imitazione del collega e presidente dell'Anci. Poi torna serio: «Ma vi ricordate che nel Pd c'era chi diceva che il loro congresso non era necessario. Insomma, mi pare che soprattutto a sinistra si corrano certi rischi. Penso al veltronismo, a quel modo di fare politica guardando solo in superficie. Non si va tanto lontano perché poi i problemi ti vengono al pettine».
Berlusconi però ha un vantaggio rispetto agli altri, è un imprenditore, ha un impero economico, ha le tv. «Mah, Berlusconi è caduto e si è rialzato. Ha vinto le elezioni, le ha perse, le ha rivinte e le ha riperse e le ha rivinte. Tutto questo vantaggio io non lo vedo. Il punto vero è e resta i valori che si portano». Il Cavaliere e Fini sono ancora tanto diversi...
«Non c'è dubbio». Fini può essere un argine? «Eh, ma la sinistra non può fare questo ragionamento. Se stiamo zitti dicono che stiamo scomparendo, se parliamo dicono "rieccoli" e ci puntano il dito contro. Si mettano d'accordo anche loro». Stavolta però Fini ne è uscito come il grande difensore delle istituzioni... «Sì, ma a che prezzo...», dice Alemanno e poi fa un ghigno strano, un sorriso intriso di malinconia. Già, appunto, a che prezzo? «Al prezzo delle gravi polemiche nel centrodestra».
Laura Marsilio, assessore alla Scuola, lo vede e si fonda subito a cambiare argomento: «Gianni, posso aggiungere un paio di cose sul viaggio delle memoria?». Lui fa sì con il mento, si volta definitivamente e si siede in poltroncina nel verso di marcia. La campagna è quasi finita, il sole illumina già le prima case di Pola. 

[Fabrizio Dell'Orefice]

giovedì 12 febbraio 2009

Contributi per la ristrutturazione o l’acquisto di immobili

In riferimento all’articolo pubblicato su questo blog il 9 dicembre 2008 sui contributi per la ristrutturazione o l’acquisto di immobili nel centro storico o nell’agro di Castellaneta, incluso nella variazione di bilancio ed approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 53/2008, in cui, rimandavo i dettagli per poter usufruire del provvedimento alla redazione del regolamento di attuazione, che per assenze e rinvii non è ancora completo. Da prassi il suddetto regolamento deve essere discusso in commissione, e precisamente nella IV commissione “Sviluppo Economico”di cui sono Presidente, ma per noncuranza, ostruzionismo o solo per inutili prese di posizione, il lavoro della commissione sta trovando vari ostacoli.
La prima convocazione della commissione fissata per il 12 dicembre u.s., è andata deserta vista la totale assenza dei componenti d’opposizione. Riconvocata per il 5 febbraio scorso la commissione si è riuscita finalmente ad insediare e si è iniziato a discutere del regolamento , anche se c’è stara comunque l’assenza del consigliere di minoranza Notarfrancesco (le commissioni sono formate da 5 membri presidente compreso, un assenza è solo sintomo di disinteresse).
Oggi 12 febbraio 2009 la commissione si riunisce per discutere alcune problematiche sorte durante la stesura del regolamento. Sta di certo che i sopraindicati finanziamenti andranno solo a chi rientrerà in determinate fasce di reddito, a chi li userà per comprare o ristruttura esclusivamente la prima casa e che quindi la usi per risiedere permanentemente a Castellaneta, e non come seconda casa per le vacanze.
Questi sono i punti fissi da cui parte la scrittura del regolamento, quello che voglio chiedere ai lettori del mio blog è secondo voi quale dovrebbe essere il tetto massimo di spesa da stabilire? Che percentuale di contributo rispetto al prestito o al mutuo il Comune dovrebbe finanziare? Se riservare i finanziamenti solo ai mutuo di durata superiore o inferiore ai dieci o venti anni? E per ultimo se riservare questi contributi solo per le ristrutturazioni, solo per l’acquisto o usarli per entrambi i casi?
Potete lasciare i vostri suggerimenti nei commenti all’articolo o inviarli per mail a giusepperochira@gmail.com.
Vi ringrazio anticipatamente per i vostri suggerimenti.

INTERVISTA STUDIO 100 PRIMA PARTE

INTERVISTA STUDIO 100 SECONDA PARTE

INTERVISTA STUDIO 100 TERZA PARTE

intervista La7