venerdì 30 gennaio 2009

COMUNICATO STAMPA

A proposito del coordinatore della PDL mi sembra opportuno e doveroso fare alcune precisazioni al fine di non creare confusione e per dovere di iscritto ed eletto in un partito che a breve sarà sciolto.
Premesso che non si tratta di una questione personale tra il sottoscritto e l’ex vicesindaco Schiavone devo ricordare a me stesso ed a tutti gli amici che le cariche e/o gli incarichi sono elettivi e non di nomina.
Nello specifico si tratterebbe di una nomina per la gestione di un costituendo partito che dovrebbe nascere con il congresso di fine marzo preceduto dallo scioglimento di AN.
Orbene poiché è noto a tutti che dovrà essere approvato un regolamento ed uno statuto nel momento in cui si formerà il nuovo partito, e da questi due atti fondamentali si procederà ad organizzare e strutturare il nuovo soggetto politico sul territorio.
È anche vero che la PdL non comprende solo FI ed AN ma anche una serie di piccoli partiti definiti volgarmente ”cespugli e/o nanetti” che prenderanno parte nella nuova organizzazione.
È anche vero che la PdL rappresenterà un grande contenitore e/o una grande cornice all’interno della quale confluiranno “anime” diverse che sapranno convivere solo e soltanto se ci saranno delle regole precise e rispettate da tutti.
Quindi, ora, sarebbe opportuno ed auspicabile promuovere sul territorio questo grande evento con iniziative aggreganti per poi insieme alla base eleggere il coordinatore ed il direttivo della PdL, non escludendo nessuno dalla partecipazione e con un metodo semplice e democratico.
Purtroppo oggi si assiste alla “nomina” dei parlamentari che a loro volta sul territorio credono di poter fare il bello ed il cattivo tempo, si assiste alla chiusura delle sezioni e/o allo svuotamento delle stesse.
Obiettivo del sottoscritto è quello di invitare e coinvolgere la gente a partecipare attivamente alla politica della nostra cittadina per costruire insieme un percorso che porti al governo della città gente seria, onesta e preparata.
Pertanto il ruolo che ognuno di noi potrà avere per raggiungere il bene della collettività sarà determinato da un percorso condiviso e con meriti riconosciuti sul campo della “battaglia” politica e non per “grazia” ricevuta o per posizioni autoreferenziate.

giovedì 29 gennaio 2009

RISPOSTA AL SEDICENTE COORDINATORE DELLA PdL di CASTELLANETA

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 29 gennaio 2009


Castellaneta Nel centrodestra è scontro tra Rochira e Schiavone

Contro Bruno Schiavone, coordinatore di Castellaneta del Popolo della Libertà, arriva la durissima presa di posizione di Giuseppe Rochira. «Non riconosco Bruno Schiavone coordinatore cittadino del Pdl e non mi sento rappresentato da lui». Rochira, attualmente capogruppo in Consiglio comunale di Alleanza nazionale (stesso partito di Schiavone) ed ex assessore all’Agricoltura nelle passata giunta guidata dal forzista Andrea Nicolotti di cui Schiavone era vicesindaco, contesta la carica rivestita dal suo collega di partito. «A fine marzo - dice - ci sarà il congresso a cui cerchiamo di avvicinarci in maniera costruttiva. Però ci sono fibrillazioni interne perché mancano ancora delle regole. C'è un braccio di ferro tra Alleanza nazionale e Forza Italia. An vuole un partito vero, anche perché è un partito che ha una sua storia, FI evidentemente un partito di plastica» aggiunge sottolineando in questo modo, lui che alle ultime elezioni comunali è stato il secondo candidato più suffragato in tutta la città, i contrasti esistenti tra An e FI. «Non ci si può alzare la mattina - dice ancora - e decidere di fare il coordinatore del Pdl. Solo dopo il congresso ci saranno delle regole precise, prima non possiamo prendere posizioni e procedere a nomine che forse arrivano da qualche monarca. Per questo - conclude - io non mi sento rappresentato da Schiavone e non rispondo a lui». [A.Lor.]

venerdì 23 gennaio 2009

INTERIVSTA DI GIANNI ALEMANNO AL QUOTIDIANO "LIBERO"


SILVIO NON PUO’ FARE TUTTO DA SOLO
IL SINDACO: ” AL PDL UN LEADER NON BASTA. SUL PATTO DI STABILITA’ IL CARROCCIO HA RAGIONE”
«Paura? No, nessuna paura. C’è soltanto la preoccupazione che nasca un soggetto politico di grandi dimensioni, quale sarà il PdL, senza regole interne e privo di meccanismi chiari per le scelta dei candidati. Dobbiamo poter scegliere i migliori, a prescindere dalla loro provenienza». A 66 giorni dalla nascita del PdL c’è chi vede in Gianni Alemanno, sindaco di Roma, il centravanti del partito guidato da Gianfranco Fini, anche se lui si definisce «un risolutore dei problemi».
Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha detto che il premier «dialoga con gli alleati, ma esistono le grandi decisioni che un leader prende da solo». Lei è d’accordo?
Sì, se parliamo di eccezioni, ma non può essere la regola. Detto questo nessuno di noi, tantomeno io, mette in discussione la leadership di Berlusconi, ma occorrono regole e partecipazione per far funzionare un partito».
Fra le regole, ci sono anche le primarie per la scelta dei candidati?
«Diciamo che sono il mezzo migliore per selezionare i candidati, penso in particolare ai sindaci, presidenti di Provincia e Regione, rifacendosi al principio della meritocrazia. Solo così possiamo superare la logica delle quote di partito».
Questa selezione deve avvenire all’interno o all’esterno?
«Il PdL deve essere un partito aperto, e se i candidati migliori arrivano dalla cosiddetta società civile non è un problema. L’importante è rispettare le regole dettate dallo statuto del partito».
Non solo gazebo dunque...
«Vanno bene anche quelli, ma non possiamo prescindere dalle regole interne. Corriamo il rischio di creare un grande partito senza la struttura adeguata.
All’interno di queto quadro Gianfranco Fini che ruolo deve avere?
Credo che la storia sin qui scritta gli affidi di diritto il ruolo di numero due, dato che nessuno può negare. Ovviamente il leader è Berlusconi, e questo nessuno lo mette in discussione. Accanto a loro vi è anche una leadership programmatica e culturale.
E chi è il terzo leader?
Giulio Tremonti, e a dirlo è la storia di questi anni.
Eppure c’è chi va sostenendo che il ministro dell’Economia rappresenti un problema più che una risorsa …..
La sua è una grande leadership programmatica e culturale che va rispettata. Non credo che esita un “problema Tremonti”, piuttosto penso che Tremonti sconti la mancanza di un partito alle spalle, capace di gestire le mediazioni. Occorre una cassa di compensazione.
E Alemanno?
Alemanno per i prossimi quattro anni è “seppellito” a Roma.
Impegnato?
Si, impegnato….
La lega non perde occasione per attaccarla. Non si sente un bersaglio?
No, non mi sento minimamente attaccato. In molte occasioni, soprattutto con il ministro della semplificazione Roberto Calderoli, c’è stata una grandissima collaborazione.
Il problema allora sono i soldi?
L’equivoco di fondo è che si è voluto far passare l’immagine che Roma accaparrasse risorse particolari.
Invece?
Invece sulla capitale è stata fatta una operazione necessaria e ridotta all’osso. Nonostante ciò stiamo per approvare un bilancio comunale con pesantissimi tagli alle spese. A Roma non è stato regalato nulla. Senza questo intervento dopo lo scandalo spazzatura a Napoli, avremmo avuto il primo caso di capitale europea del dissesto finanziario.
La Lega, alla fine, ha inviato i suoi sindaci a non rispettare il patto di stabilità.
Ha ragione. Questo patto va assolutamente rivisto, dato che impedisce ai Comuni di fare investimenti. Per questa ragione appoggio la battaglia della Lega, a patto che nessuno usi Roma come alibi.
La Lega è molto forte sul territorio, e continua a guadagnare consensi…
Infatti noi vogliamo trasferire nel PdL la nostra esperienza di realtà territoriale. I successi ottenuti dalla Lega al nord non sono il frutto di un ideologia anti sud, ma l’effetto di un capillare lavoro sul territorio che non vogliamo regalare a nessuno.
Ma lei che PdL sogna?
Io sogno un PdL con la leadership di Berlusconi e con attorno una serie di organi che permettano a questa leadership di volare alto, avendo alle spalle un corpo compatto e partecipato.
In An molti temono che non sia così.
Ma no, sono convinto che una volta stabilite le regole, nel giro di pochi mesi ci saremo scordati di chi viene da An e chi da FI…. Mi scusi un attimo sto votando per la cittadinanza onoraria al Dalai Lama.
A marzo riceverà il Papa. Una bella vittoria?
No, direi un grande evento. Erano 11 anni che il Santo Padre non veniva in Campidoglio

domenica 18 gennaio 2009

venerdì 16 gennaio 2009

CASTELLANETA CONTINUA A FAR DISCUTERE LO SCANDALO RIGUARDANTE IL MANCATO PAGAMENTO DEGLI AGRICOLTORI

Ortosovrana, estranei i mediatori Gli agenti di commercio replicano a Loreto: «Contro di noi accuse del tutto ingiustificate»

di ANGELO LORETO


• C A S T E L L A N E TA . «Nessuno degli agenti merceologici regolarmente iscritti al ruolo degli agenti di affari in mediazione della Camera di commercio di Taranto ha alcuna responsabilità nella vicenda Ortosovrana» assicura Confcommercio di Taranto. «Perciò - dice Giancarlo De Bartolomeo, presidente provinciale della Federazione italiana mediatori - le parole dell’ex sindaco di Castellaneta, Rocco Loreto, sono di una gravità inaudita».
La truffa agli agricoltori ionici che sarebbe stata perpetrata dall’azienda Ortosovrana continua a suscitare polemiche. Dopo il botta e risposta, con annuncio di querela, del vicesindaco Vito Perrone nei confronti del presidente provinciale della Cia, ora è la Federazione dei mediatori e degli agenti di affari a prendersela con l’attuale leader del centrosinistra in Consiglio comunale il quale aveva criticato la scelta dell’amministrazione Nicolotti di affidare la struttura ex Metapontina ad un mediatore.
«E' una affermazione di una gravità inaudita - dice De Bartolomeo - quella del senatore Loreto che con molta leggerezza fa riferimento ad una sorta di comitato di affari guidato da non meglio identificati mediatori. Sono parole che offendono la dignità professionale della categoria e che non tengono conto del danno di immagine che può derivarne per i professionisti iscritti al ruolo che operano con serietà e rigore nel settore e che si assumono tutte le responsabilità derivate dall’esercizio della professione; ricordiamo che a tal fine la garanzia assicurativa per chi esercita questa attività è obbligatoria. Loreto ascrivendo le responsabilità in modo generico ai mediatori non si rende conto che parla di una categoria di professionisti che svolgono un ruolo importante nel comparto agricolo e che sono i primi a sollecitare regole e legalità».
Ci sono poi più generali considerazioni esposte da Pino Vetrano, responsabile provinciale degli agenti merceologici, che non risparmia critiche agli stessi agricoltori: «La vicenda di Castellaneta - dice - ripropone la questione della legalita da noi più volte sollevata anche nelle sedi istituzionali e richiama l’attenzione del mondo agricolo sulle tante figure di affaristi che vi ruotano attorno. Un problema a torto sottovalutato ed in alcuni casi addirittura incoraggiato dagli stessi produttori che, anziché rivolgersi ai professionisti del settore regolarmente iscritti al ruolo, preferiscono avvalersi di operatori improvvisati che nel migliore dei casi sono degli incompetenti. Purtroppo il fenomeno dell’abusivismo nell’inter mediazione nel settore agricolo è divenuto un costume da tutti accettato se non addirittura incoraggiato, malgrado non siano poche le vittime dei raggiri orditi da questi pirati della intermediazione, salvo poi ricredersi quando si verificano truffe milionarie di questa portata. Riteniamo che la legalità e la competenza - conclude Vetrano - siano l’unica arma vincente per dare garanzie ai nostri clienti. Ci auguriamo che tutta questa brutta storia serva almeno da monito».

INTERVISTA STUDIO 100 PRIMA PARTE

INTERVISTA STUDIO 100 SECONDA PARTE

INTERVISTA STUDIO 100 TERZA PARTE

intervista La7