giovedì 29 luglio 2010

MASSAFRA E ROCHIRA CONVOCANO IL CONSIGLIO INSIEME CON I LORETIANI E PROGETTO COMUNE

In campo aperto


Michele Cristella

“Alea iacta est”. In tempo di “repechage” di Cesare, una delle sue famose frasi (il dado è tratto) rende bene l’idea di ciò che è avvenuto nel Consiglio comunale: i consiglieri Giustino Massafra e Giuseppe Rochira hanno varcato il Rubicone, cioè sono entrati “armati” dove non dovevano entrare.
Massafra è stato eletto con una lista civica collegata al candidato sindaco D’Alessandro ed è presidente di una commissione cui compete un giudizio sul Pug. Da ultimo ha denunciato gli errori del Pug, ha chiesto revoca dei tecnici e il risarcimento danni, e per il resto lasciava l’aula e non convocava la commissione.
Rochira è stato eletto in An, è stato candidato provinciale con una lista collegata al Pdl, non è mai entrato nel Pdl, era autore di posizioni critiche, anche con interrogazioni spinose, ma restava fra le astensioni e le assenze e anch’egli è presidente di una commissione che ha da dire la sua sul Pug.
Ora, dopo alquante titubanze, entrambi il 23 scorso, hanno firmato la convocazione del Consiglio comunale insieme con il ramo d’opposizione di Rocco Loreto, cioè con Michele D’Ambrosio, Cosmo Salemme e Mario Greco e con il superstite di Progetto Comune, Rocco Rizzo.
Ed è esattamente questa convocazione la violazione del divieto di passare il Rubicone “armati”. Non è, il loro, un passaggio nel campo loretiano; ma è l’uscita definitiva dal campo di D’Alessandro, dalla maggioranza: ora i due sono in campo aperto, battitori liberi, si sarebbe detto nella Prima Repubblica, non ancora sostituita da una Seconda.
L’uscita dalla maggioranza di Massafra e Rochira e l’assenza fra i “convocatori” del Consiglio dei tre del Pd, Angelo Loreto, Luigi Notarfrancesco e Carmela Rubino, apre, se non scenari inediti, ipotesi di futuro tutte da inverarsi.
Sul versante dei movimenti partitici il Consiglio comunale è assai diverso da quello eletto. La maggioranza espulse Progetto Comune, ma recuperando uno dei suoi due consiglieri, Giovanni Bardinella, e sostituendo l’altro con un eletto nel campo loretiano, Giovanni Prenna.
Adesso che Massafra e Rochira non potranno più tornare indietro, la maggioranza mantiene un voto di vantaggio, ma quest’ultima uscita è di soggetti organici, non di riottosi e irrequieti alleati dell’apparentamento.
Dopo l’espulsione dei cristiniani, la maggioranza sostituì spuri con spuri; con l’uscita di Massafra e Rochira la maggioranza ha un grave danno d’immagine, perché si tratta di una mutilazione, di pezzi di sé o tagliati o lasciati cadere.
Il vicesindaco Vito Perrone, uomo pragmatico quant’altri mai, dice: “Finalmente, ora è tutto più chiaro”. Versione edulcorata di “Pochi ma buoni”, “Meno siamo, meglio stiamo”. D’Alessandro, però, che da avvocato di lungo corso suole vedere sostanza e forma, tace: un silenzio di avallo al suo vice, oppure di parole indicibili?
Dal versante del Pug, adesso la maggioranza è in minoranza nelle commissioni deputate a decidere sul “se” e “come” modificarlo. Che cosa faranno Massafra e Rochira, si dimetteranno non solo dalle presidenze, ma anche dalle commissioni per ripristinare le regole democratiche, o, per analogia al dettato dell’articolo 167 della Costituzione, invocheranno la rappresentatività di tutta la città e manterranno gli incarichi? La qual cosa sarà determinante per il Pug, perché, al dire di Carlo Nardulli, in municipio giacciono le nuove tavole secondo le aerofotogrammetrie regionali del 2006, per le quali il Pug subirebbe una profonda rivisitazione, essendo stato redatto su tabulati del 1999.
Altro aspetto di questa convocazione è l’assenza del Pd ufficiale. Non invitato o estraniatosi, in Consiglio il Pd non può aiutare la maggioranza, non può far parte dei sette convocatori e non può assentarsi perché sarebbe “inciucio” con la maggioranza e guarderà “in cagnesco” Massafra e Rochira accusandoli di “intelligenza col nemico”, il loro, però.
Il Consiglio si dovrà tenere nella penultima settimana d’agosto. Sarà quel giorno l’inizio del biennio che precede la conclusione della consigliatura, durante il quale le amministrazioni e le opposizioni sogliono aprire la loro campagna elettorale.

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 27 luglio 2010

 CASTELLANETA VA ALL’ATTACCO ROCHIRA


«Sulla sanità infuria la confusione»



  C A S T E L L A N E TA .«C'è un totale scollamento tra gli enti, una totale disorganizzazione dentro l'amministrazione comunale e fuori». Il consigliere comunale di An, oggi all'opposizione, Giuseppe Rochira fa sentire la sua voce critica circa le iniziative che si sono susseguite negli ultimi giorni sul piano di riordino ospedaliero voluto da Regione e Asl.
   Dalla visita della commissione parlamentare d'inchiesta agli ospedali di Castellaneta, Mottola e Massafra alla conferenza stampa di sabato del parlamentare Carmelo Patarino e dei sindaci Giovanni Quero e Martino Tamburrano passando per il consiglio comunale monotematico di venerdì, per Rochira si tratta solo di «azioni di qualcuno che vuole solo un poco di visibilità mentre invece la gente vuole risposte». Proprio sul consiglio comunale Rochira sottolinea come «doveva essere or ganizzato meglio, si è invece risolto solo in un dibattito tra il direttore Colasanto e il senatore Loreto. Ad esempio, dato che il giorno prima c'era stata la visita della commissione, si poteva invitare il rappresentate locale Patarino».

   Ancora più duro quando parla della conferenza stampa del Pdl di sabato. «Un partito che non esiste - dice -, dal coordinatore Schiavone che non coordina niente». Ma soprattutto Rochira evidenzia come «la conferenza stampa si è svolta nell'aula consiliare, con due sindaci di Comuni vicini ma senza il nostro sindaco, senza un assessore e senza un solo consigliere comunale. La verità - conclude - è che questa amministrazione comunale, che da tre anni non ha portato a risultati ma solo a disagi, non è in grado di dare risposte ed è totalmente disorganizzata e divisa al suo interno anche su que stioni così importanti».

 

mercoledì 14 luglio 2010

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 14 luglio 2010

CASTELLANETA MARINA SCHIAVONE (PDL): SITUAZIONE ESPLOSIVA
Commercio in centro, è caos Le bancarelle in piazza Selene
[a. lor.]
   • CASTELLANETA MARINA. Scoppia il caos sulla gestione del commercio in centro, tra proteste di operatori, critiche da Confcommercio e polemiche interne al centrodestra. Da giorni si fa sempre più delicata la situazione nel cuore della borgata marina dove, come ogni anno, nella centralissima via Sputnik viene organizzato il mercatino.
   Sabato però il sindaco Italo D'Alessandro ha firmato un'ordinanza con la quale ha deciso lo spostamento delle bancarelle, nella vicina piazza Selene a poche decine di metri di distanza, così da facilitare il transito dei mezzi di soccorso, dato che alle spalle del luogo dove fino alla scorsa settimana si teneva il mercatino c'è la sede del pronto intervento medico. La decisione non è però bastata ad evitare attriti tra gli ambulanti e i titolari dei negozi del centro. «Un commerciante, amico e iscritto al partito a cui va tutta la mia solidarietà - dice il coordinatore cittadino del Pdl Bruno Schiavone -, è stato pesantemente minacciato da un ambulante, all'interno della sua proprietà privata».
   «Sono atti che non devono accadere» dice Schiavone che al tempo stesso invita «il sindaco e i vigili urbani ad essere più presenti per non far ripetere episodi di questo tipo, anche perché mi risulta che ci siano altre situazioni esplosive». In effetti solamente pochi giorni fa la Confcommercio di Taranto aveva parlato di «commercianti che invocano, come ogni anno, l'intervento dell'amministrazione comunale che tarda ad arrivare» e di «politica spesso inadeguata e lenta rispetto alle necessità e alle attese di una economia che corre e che segue i ritmi accelerati del mercato», lamentando anche scarsi controlli contro il commercio abusivo. A rincarare la dose il consigliere comunale di An ma all'opposizione, Giuseppe Rochira, che attacca la maggioranza rea a suo dire «di improvvisare quattro bancarelle senza rispettare i commercianti, i parcheggi e i servizi igienici».
   Ascoltato nei giorni scorsi dalla “Gazzetta” circa le lamen tele di Confcommercio, il sindaco Italo D'Alessandro aveva detto, riferendosi al concorso per ausiliari del traffico svolto di recente in cui nessun candidato ha superato la prova, che «purtroppo questo ci ha lasciato senza i dieci vigili che attendevamo». «Sto però dando direttive - aveva assicurato il primo cittadino - per intensificare i controlli su rifiuti, abusivismi, viabilità e rispetto dei regolamenti commerciali».

INTERVISTA STUDIO 100 PRIMA PARTE

INTERVISTA STUDIO 100 SECONDA PARTE

INTERVISTA STUDIO 100 TERZA PARTE

intervista La7