mercoledì 27 ottobre 2010

I PROCLAMI DEL SINDACO



Caro sindaco, 
lei continua con i proclami e non si rende conto di quello che dice. Non è capace di sistemare un buco figuriamoci se riesce a far deviare il percorso del metanodotto. 
A suo tempo avevamo proposto di sistemare un'ala del convento di Santa Chiara per adibirla a museo e c'è stata la solita risposta "non abbiamo risorse".
Adesso per incanto senza aver mai parlato con la proprietà del sito per condividere un percorso e/o progetto, si fanno dichiarazioni di pura fantasia dettate dalla improvvisazione o dall'effetto del momento.

lunedì 25 ottobre 2010

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 24 ottobre 2010

Castellaneta, si scava per il gasdotto e si trova una grande necropoli

di ANGELO LORETO



CASTELLANETA - Tombe, anfore, ceramiche, utensili, armi. E poi ancora realizzazioni in pietra il cui significato non è ancora chiaro. Ed ettari interi nei quali scavare, con molto altro ancora da recuperare. Una importantissima scoperta archeologica è stata effettuata nel corso dei lavori che la Snam Rete Gas sta portando avanti per la realizzazione del gasdotto Massafra-Biccari. In contrada Le Grotte, a 3-4 chilometri dal centro cittadino, è venuta fuori quella che al momento sembra una necropoli, ma che potrebbe riservare grandi altre sorprese. 

Siamo nel cuore della Magna Grecia, a metà strada tra Taranto, fondata nel 706 avanti Cristo, e Metaponto, le cui origini risalgono alla seconda metà del VII secolo a.C. Siamo in una zona nota per i ritrovamenti di tombe ma mai, come in questo caso, era venuto fuori un sito così ampio. Si tratta di un'area di circa sette ettari. A dimostrazione della ricchezza nascosta sotto la terra, basti pensare che in ogni scavo "campione" che si sta effettuando sta venendo fuori qualcosa. Sono già almeno cinque le tombe rinvenute, ma è chiaro che ancora moltissimo deve vedere la luce. 

La scoperta è stata effettuata durante i lavori di sondaggio dell'area, un intervento preventivo che viene fatto in occasione di qualsiasi opera di interesse pubblico, come realizzazione di strade o, ed è questo il caso, di gasdotti. Quello della Snam va oltre i tre metri di profondità, ma già quando è stato spostato il primo metro di terra è iniziato a venire fuori di tutto. Vasellame e ceramiche. E poi tombe nelle quali (come quelle in foto che appartengono ad un bambino, un uomo e una donna) sono stati trovati un pugnale e fermaglio. 

A curare l'opera di scavo è l'Archeores, azienda abruzzese specializzata in scavi e restauri, che è in stretto contatto con la Soprintendenza ai beni culturali che, a sua volta, sta raccogliendo e catalogando i reperti che spuntano dalla terra. La Snam sta anch'essa collaborando, fermando momentaneamente i lavori nell'area interessata, mentre sono costanti, a qualsiasi ora del giorno e della notte, i controlli del locale comando della Guardia di Finanza al fine di evitare l'arrivo dei cosiddetti "tombaroli". Il sito ha però ancora tanto da raccontare e la densità dei ritrovamenti fa pensare ad una vera e propria miniera d'oro archeologica che nulla avrà da invidiare alla vicina Metaponto. Cosa fare quando tutto verrà alla luce? L'idea la lanciamo noi dalle colonne della Gazzetta: la realizzazione di un grande parco archeologico che porterà turisti e visitatori da ogni parte del mondo, sulla strada tra Taranto e Metaponto.

Dal Corriere del Giorno di domenica 17 ottobre 2010

Passa a maggioranza il riequilibrio di Bilancio: saranno saldati debiti extra per un milione di euro

Ospedale, arrivano “giorni caldi”. Tutti i consiglieri chiedono un’assemblea per protestare contro la chiusura della Tac.

Più che l’ospedale riequilibrare l’ospedale. “Galeotta” fu la pausa.
Nel Consiglio comunale di riassetto del bilancio, penultimo della prima sindacatura di Italo D’Alessandro, seduta fra le più uggiose di tutte le assemblee, perché fatta di cifre, Annibale Cassano, Pdl, crea “un coup de theatre”.
Esauriti, con un po’ di polemiche, i punti minori, chiusa la pausa caffè, appena rientrati in aula e prima che l’assessore al Bilancio Vito Perrone si accingesse a relazionare, Cassano, medico del Pronto soccorso dell’ospedale di Castellaneta chiede la parola per cosa grave e dice: dal primo novembre chiude la Tac e si andrà a Massafra, fra poco anch’io potrei andare altrove, l’ospedale è in progressivo decadimento, occorre che l’amministrazione si mobiliti, cominciando col convocare un Consiglio comunale monotematico ad horas. La proposta viene rilanciata dal Pd Mimmo Salemme e fatta propria del presidente del Consiglio Giovanni Gugliotti, il sindaco chiede il tempo di prepararla, i consiglieri comunali presenti in aula, di maggioranza e minoranza, formalizzano la richiesta di tenere consiglio con all’Odg il solo problema dell’ospedale.
Il diritto alla salute è uno di quei diritti non fungibili, per i quali la popolazione scende in piazza, Si annunciano giorni caldi per il paese, già scosso per il pensionamento d’autorità del primario di Cardiologia, Antonio Scarcia, che per altro lavora in una clinica privata, ma al soldo della stessa Asl, perché dunque non mantenerlo nel suo ospedale? L’idea che possa andarsene anche Cassano è olio sul fuoco. Poi resta ancora una domanda: perché spendere milioni per un ospedale nuovo e privato, sia pure d’eccellenza, e, con molto meno, non si rende d’eccellenza l’ospedale del capoluogo ed efficienti tutti gli altri sette ospedali di Terra ionica?
Per il Consiglio di riequilibrio di bilancio, la maggioranza ha riconosciuto un milione di euro di debiti fuori bilancio, rivenienti da sentenze, decreti ingiuntivi e servizi, e ha trovato le fonti finanziarie per saldarli.
Perrone ha detto anche che l’amministrazione ha rispettato il Patto di stabilità e che ha intercettato 8 milioni e mezzo di finanziamenti per le opere in programma, dalle scuole, alla gravina, alla piscina.
Luigi Notarfrancesco, Pd, leggendo una lettera agostana di Rocco Loreto ha ammonito l’Amministrazione a fare chiarezza nei conti perché molti “dati sono inattendibili e nascosti sotto il tappeto”.
Angelo Loreto, capogruppo del Pd, ha pronunciato il discorso politico notando che se l’Amministrazione fa debiti fuori bilancio per i lavaggi dello scuolabus o in copisteria, vuol dire che è messa male, che svolge solo ordinaria amministrazione, come ammesso da Vito Capriulo, consigliere di maggioranza. Manca la programmazione, ha continuato Loreto, ne può essercene perché i dirigenti vengono confermati per mesi, sono precari anch’essi.
Prima del riequilibrio, Giustino Massafra, ha chiesto dove siano i 2 milioni delle Protezione civile per le calamità atmosferiche e perché non sia stata inoltrata la pratica per le grandi piogge di marzo. Il dirigente D’Alò ha risposto che il suo ufficio sta per presentare i progetti dei due milioni mentre s’è tinta di “giallo” la storia delle piogge marzoline.

Giuseppe Rochira ha di nuovo denunciato l’abbandono e la spoliazione dell’impianto di “finissage” delle acque del depuratore, che si perdono in gravina, invece di essere utilizzate per le campagne.
Poi, quando Angelo Loreto ha elogiato l’operato dell’assessore ai lavori pubblici Cosimo Recchia, lo stesso Rochira ha dato vita a un siparietto punzecchiando Recchia per il suo passato nel Pd e Loreto juniorper la sua separazione da Rocco Loreto, dicendo: ha avuto un buon maestro, immediata la replica di Cassano: Recchia è venuto a destra da sinistra e tu da destra te ne sei andato asinistra; replica: pensa invece a quanti amministratori di destra hanno votato a sinistra nelle passate regionali.

Si ride, quasi un’allegra brigata, il che rende inspiegabili alcuni momenti che sanno di invasamento.
Nel suo discorso di presentazione della realtà amministrativa, il capogruppo del Pdl, Walter Rochira, ha detto che il Piano triennale delle opere pubbliche non è libro dei sogni, ma ha una sua concretezza che sarà realtà già il prossimo anno: cimitero, canile, Villa De Gasperi, Lungomare a Castellaneta Marina, percorso in gravina. Rochira ha concluso con un appello al lavorare insieme.
Dopo il riassetto l’assessore ai Servizi sociali, Alfredo Cellamare ha avuto l’unanimità al suo Piano e la promessa dal Pd di mantenere lo stesso  assessorato anche se e quando al Comune dovesse salire la sinistra.
Nel corridoio non s’è ancora spenta l’ira di Franco Venere per il ricorso al Tar da parte del Pd, per un emendamento presentato in ritardo ma con nulla di illecito: “non abbiamo rubato, né detto falsità, né fatto abuso di potere” scandisce Venere e si lascia sfuggire un paragone da savana.
Infine, chi assista al Consiglio di Castellaneta nota che i consiglieri non sono 20 più il sindaco, ma ventuno più i dirigenti, che sono i veri interlocutori delle opposizioni; ed invece il dibattito dovrebbe svilupparsi soltanto fra politici.

Michele Cristella 

venerdì 1 ottobre 2010

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 1 ottobre 2010



CASTELLANETA EMENDAMENTO DEL SINDACO PORTATO FUORI TERMINE

Bilancio di previsione bloccato dal Tar, accolto ricorso del Pd
ANGELO LORETO

   • C A S T E L L A N E TA . Il Tar di Lecce accoglie il ricorso del Partito democratico. Il bilancio di previsione 2010 stilato dall'amministrazione D'Alessandro, e tutti gli atti consequenziali, sono sospesi. La prima sezione del Tribunale amministrativo regionale ha accolto ieri solamente uno dei punti sui quali si basava la richiesta di sospensiva dei consiglieri Angelo Loreto, Carmela Rubino e Luigi Notarfrancesco, vale a dire quello relativo all'emendamento presentato dal primo cittadino al di fuori dei tempi minimi previsti dalle norme, ma è quanto basta per assestare un duro colpo all'amministrazione di centrodestra - rappresentata dall'avvocato Gabriella Spata - che dovrà ora tornare in consiglio comunale.
  Siamo in fase di assestamento di bilancio - dice infatti l'assessore al ramo Vito Perrone - e riporteremo il bilancio 2010 in consiglio molto presto, probabilmente l'8 ottobre. Ritengo però che la sentenza del Tar sia positiva per noi, in quanto respinge sette degli otto punti elencati dal Pd, come per esempio quelli sulle alienazioni che sono tutte regolari. Viene accolto il punto dell'emendamento del sindaco. Ed in effetti è giusto che sia andata così». Da una parte l'ammissione del vice sindaco che è anche una velata critica all'emendamento di D'Alessandro, e soprattutto alle sue modalità di presentazione, che venne illustrato al consiglio il giorno stesso della discussione del bilancio, quando invece la legge prevede che gli emendamenti vengano fatti almeno cinque giorni prima del consiglio.  
Dall'altra sono invece raggianti gli esponenti del Partito democratico, rappresentati dagli avvocati Giuseppe Nico e Massimiliano Miglio. «Non faccio com menti sulla sentenza perché ancora non la conosco nel merito - dice il capogruppo Angelo Loreto - ma è una vittoria della Castellaneta democratica. È come se sette anni di opposizione si fossero condensati in un solo istante. È la vittoria dei lillipuziani, come ci definiscono». Secondo Loreto l'amministrazione D'Alessandro «ha avuto la propria lezione, ne traggano loro le conseguenze perché i cittadini credo che lo abbiano già fatto. Voglio ringraziare tutti i ragazzi - conclude - e i professionisti che ci hanno spinto e hanno collaborato alla stesura di quel ricorso. È stato un momento di sintesi e di alta democrazia». Il Pd questa mattina terrà una conferenza stampa per parlare della decisione del Tar. Mentre a gennaio si terrà l'udienza nella quale il Tribunale amministrativo illustrerà i motivi che l'hanno spinto ad emettere la sentenza di ieri.

INTERVISTA STUDIO 100 PRIMA PARTE

INTERVISTA STUDIO 100 SECONDA PARTE

INTERVISTA STUDIO 100 TERZA PARTE

intervista La7