mercoledì 21 settembre 2011

dal "Corriere del Giorno" del 21 settembre 2011

Una visita furtiva alla scuola media ed elementare nell’ex Enaoli, all’ingresso del borgo marino


mercoledì 21 settembre 2011

Una scuola immersa nella fatiscenza - Aule coperte e circondate da ogni genere di sporcizia e animali morti

E' stata un gioiello.

Dove può aversi una scuola che riapre coperta nel piano superiore, e, nel piano sottostante, circondata da ogni genere di sporcizia? In nessuna parte, anzi in Italia, anzi in un capolavoro della solidarietà, a Castellaneta, nell'ex Enaoli.

La parte destinata a scuola di quel magnifico complesso solidaristico, dall'esterno sembra all'altezza delle sue origini, ben pitturata, tapparelle nuove. E invece e poco meno di un sepolcro imbiancato, un sileno, le statue votive che ornavano i lati del viale d'ingresso nella gloriosa Atene: bellissimi fuori, verminosi dentro. E per giunta in locali accessibili a bambini e ragazzi poiché la scuola è elementare e media.
L'ltalietta povera del primo dopoguerra era in grado di costruire monumenti alla solidarietà. Quell'Enaoli ospitava gli orfani i figli di invalidi del lavoro, quelle che oggi si chiamano morti bianche. Era, quel complesso, un antesignano dei campus studenteschi americani, Vi pullulava la vita e i ragazzi sfortunati venivano risarciti, almeno un po’, perché la perdita del padre è irrimediabile; i ragazzi avevano scuola e laboratori, stalle e maneggi per imparare un lavoro e una bellissima chiesa. L'odierna Italia, quella ricca e oggi immiserita perché derubata dai suoi dirigenti, non è nemmeno in grado di tenere pulita una scuola di campagna.

Quel che era un gioiello, orgoglio di una nazione e un territorio, oggi è una scuola immersa nella fatiscenza. Al piano terra una mensa e un asilo, invasi da topi, api, polvere, ferraglia, materiale vario di risulta. Al primo piano le aule; al piano superiore un'altra discarica per api e colombi. Affianco protetto da imponenti cancellate già arrugginite, un cortile pieno d'erbacce di quaderni e carte.
Domandano quelle tristi foto, con Giacomo Leopardi, un signore che sta (dovrebbe stare) di casa nelle scuole italiane: "Chi la ridusse tale?". E dicono ancora quelle foto, raccapricciate: in questi locali lerci e fetidi e a rischio d'infezione se è entrato un fotografo possono entrarci bambini e prendere in mano ciò che non si dovrebbe e caderci dentro, e sporcarsi insieme.

Ma si può inaugurare una scuola in questo stato di ripugnanza? L’Italia è il paese dell'arrangiarsi: meglio una scuola sporca che nessuna scuola, hanno detto in sè i responsabili della scuola.

E quand'anche non fosse stato possibile pulire la scuola, neppure un'alternativa? Sta scritta nelle pagine di storia patria di Mauro Perrone, l’alternativa: un maestro elementare del secondo ottocento trasformò in scuola la sua casa, per consegnare alla società il minor numero possibile di analfabeti, una delle più gravi disabilità esistenziali e comunitarie.
Che, infine, anche il privato dell'ex Enaoli sia fatiscente è l'altra simbolica causa del declino italiano, culturale, prima che economico. Ciò che era sede e fonte di lavoro e cultura avrebbe dovuto rimaner tale ed invece è un segnale, ancora inavvertito, del degrado in cui si va precipitando.

Michele Cristella

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intervista La7