venerdì 6 febbraio 2015

IMU agricola: prima di pagare aspettiamo le decisioni del TAR Lazio ed eventuali novità




IMU agricola: Da Taranto sindacati e sindaci chiedono sospensione pagamenti, revisione tabelle Istat e adeguamento criteri esenzione
Sospensione del pagamento dell'Imu agricola e revisione delle tabelle Istat, adeguando i criteri d'esenzione. Alla richiesta dei gioni scorsi presentata a Bari, in un documento congiunto, da Regione, Anci Puglia e organizzazioni sindacali di categoria, fa eco una nuova intesa raggiunta tra i sindacati della provincia di Taranto (Confagricoltura, Cia, Copagri e Coldiretti) e i sindaci del territorio, che ieri pomeriggio si sono riuniti nella sede della Camera di Commercio di Taranto.

Si va allargando e consolidando quindi, il fronte comune di protesta; anche ieri a Taranto sono emerse le forti preoccupazioni delle tante aziende agricole del territorio che vivono uno stato di crisi che rende insostenibili ulteriori aggravi causati dal DL 4/2015,

La sospensione del pagamento dell'Imu, peraltro, permetterebbe di valutare meglio la situazione in attesa della sentenza del Tar Lazio - prevista per il prossimo 17 giugno 2015 – che deciderà il destino del ricorso presentato dalle Anci regionali avverso il decreto che ha istituito l'imposta sui terreni agricoli.

«Un ulteriore inasprimento fiscale – si legge nel documento siglato a Taranto - sarebbe inaccettabile. L'imposta arreca un ulteriore ingiusto aggravio agli imprenditori e operatori agricoli, che danneggerà pesantemente il settore agricolo pugliese; l'esenzione totale dell'IMU terreni agricoli montani non risolve il problema, poiché trasferisce il peso del gettito fiscale sugli altri comuni, molti dei quali insistono in aree svantaggiate e fortemente esposte a fenomeni di dissesto idrogeologico e spopolamento».
L'IMU agricola ha avrà un forte impatto sulle aziende del terriotrio ionico, infatti, va ricordato che in provincia di Taranto sono solo cinque i comuni parzialmente esenti, mentre nei restanti 24 non è prevista alcuna esenzione. Le organizzazioni agricole hanno quindi illustrato le criticità relative ad aliquote e sanzioni agli amministratori comunali (erano presenti con propri rappresentanti i Comuni di Avetrana, Castellaneta, Crispiano, Carosino, Fragagnano, Palagianello, Ginosa, Laterza, Massafra, Grottaglie, Lizzano, Martina Franca, San Giorgio Ionico).

Per Luca Lazzàro (Confagricoltura) «il Governo non può pesare ulteriormente e ingiustamente sui redditi delle aziende agricole già in fortissima difficoltà, peraltro tassando un bene strumentale», in uno scenario di crisi in cui «l'unica buona notizia è che la Regione ha finalmente sbloccato 972mila euro per le calamità del 2004». L'intervento del sindaco di Ginosa, Vito De Palma, è stato molto netto: «Qui si sta condannando a morte un'intera categoria. Le risorse dell'Imu il Governo le ha già prese dalle nostre casse: possiamo anche portare al minimo le aliquote, perché eliminarla non è di nostra competenza, ma il meccanismo perverso varato del Governo ci lega le mani. Per questo è necessario che ci uniamo per mettere a punto iniziative di protesta molto forti». Vito Rubino (Cia) ha voluto precisare che «chi sta sul territorio e lo salvaguarda andrebbe premiato, mentre oggi viene pesantemente danneggiato», mentre per Franco Caretta (Copagri) il dibattito «va ormai orientato sul 2015 e in modo serio e concreto».

Franco Donatelli, (direttivo Anci Puglia) ha quindi ricordato che «il provvedimento del Governo impatta su bilanci comunali già approvati, per cui bisogna insistere sull'immediata sospensione al fine di chiarire come sostituire i fondi sottratti alle casse comunali». Un appello all'unità tra agricoltori e amministratori è stato lanciato dal sindaco di Fragagnano, Lino Andrisano, mentre Alfonso Cavallo (Coldiretti) ha precisato, in chiusura, che «bisogna chiarire bene, anche in funzione dell'anno prossimo, ciò che il decreto prevede per le categorie per le quali l'agricoltura è la fonte primaria di sostentamento in modo da non penalizzare in modo ingiusto queste aziende».

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intervista La7