Corriere del Giorno di Giovedì 8 aprile 2010
Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 8 settembre 2010
ASTELLANETA CENTRODESTRA LACERATO DALLE POLEMICHE. ARRIVA LA REPLICA A ROCHIRA E A PERRONE
«Non mi schiero fra coloro che vogliono il voto anticipato»
L’appello di Patarino: sindaco e giunta dovrebbero fare di più
• C A S T E L L A N E TA . Scontro aperto nel centrodestra. Il parlamentare di Fl Carmelo Patarino replica al consigliere di An ma passato all'opposizione, Giuseppe Rochira, il quale lo aveva accusato di non muovere un dito contro l'amministrazione D'Alessandro, e al vicesindaco Vito Perrone, che aveva definito le sue critiche all'operato dell'amministrazione "evanescenti considerazioni".
"Rochira - attacca Patarino - dice il falso quando sostiene che le sue dimissioni da commissario di An coincisero con la scelta di candidare a sindaco D'Alessandro. Non solo per un fatto temporale (quelle dimissioni furono rassegnate il 27/02/2007, molto prima che fosse fatta la scelta del candidato sindaco) ma soprattutto per prove documentali, da cui risulta la sua dichiarazione di incapacità di gestire il partito. L'altra affermazione per la quale si contraddistingue, secondo la quale il sottoscritto non fa il parlamentare a 360° perché, com'egli sostiene, "Patarino ha preso le distanze dal sindaco ma di concreto non hai mai fatto nulla", è stupida. Innanzitutto perché un parlamentare non ha i poteri del ministro dell'Interno per sciogliere un consiglio comunale e poi perché prendere le distanze da un'amministrazione, formulare critiche sull'operato di un sindaco o della giunta, non condividerne le scelte non vuol dire nascondere idee di imboscate, né imporre autoritariamente la propria volontà ad amici o a consiglieri, sia pure del proprio partito".
E poi, chiarisce il parlamentare, "i miei ripetuti interventi, seppure inascoltati, non hanno mai avuto lo scopo di indebolire o di fare cadere la maggioranza di centrodestra, che ho contribuito a fare eleggere, ma quello di promuovere un dibattito, di mettere a confronto tesi, proposte, di ascoltare la città in tutte le sue espressioni, di tener conto, di analizzare e non sottovalutare le critiche, da qualsiasi parti provengano. Questo è il dovere di qualsiasi politico ed anche di un parlamentare". E sul vicesindaco: "Se poi le mie considerazioni, liquidate come evanescenti perché fanno fatica ad entrare nel comprendonio dell'impegnatissimo assessore Perrone non trovano ascolto e chi dovrebbe interloquire rifiuta il dialogo e sfugge sottraendosi ad ogni tipo di confronto, ritenendo di non aver bisogno di nessuno o, peggio, di non dover dar conto a nessuno, io non posso farci nulla; magari dichiaro pubblicamente, liberamente e lealmente il mio dissenso e prendo le distanze ma non mi associo ad altre combriccole di centro e di sinistra per ordire complotti contro l'attuale maggioranza per metterla in difficoltà. Non ho alcun interesse per una fine anticipata della consiliatura. Il Sindaco, la giunta e la maggioranza - conclude Patarino - è giusto che rimangano in carica per tutti e 5 gli anni. Meglio sarebbe, però, se facessero di più, se facessero meglio, se, insomma, riuscissero a ritrovare il favore e la fiducia della gente".
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