Le dimissioni da commissario di A.N. del 27/02/2007 coincidono con la rinuncia alla candidatura a Sindaco del Prof. D'Onofrio come si può evincere dall'articolo del Corriere del Giorno del 27/02/2007 di seguito allegato:
Quindi è chiaro che se il Prof. D'Onofrio non era il candidato, come non lo era neanche il Prof. Prenna, l'unica candidatura che restava in piedi era quella dell'Avv. D'Alessandro, come annunciata dall'articolo del Corriere del Giorno del 14/03/2007 e ufficializzata dall'articolo della Gazzetta del Mezzogiorno del 16/03/2007 qui allegati
Nel polo il "papabile" è l'Avvocato Italo D'Alessandro, ma ci sono probabilità di riaprire i giochi. L'ostilita di mezza UDC, la posizione defilata di AN, il no di PROGETTO COMUNE
CASTELLANETA – Il centrodestra è tornato compatto. O, almeno, così vogliono far credere.
Se la riunione di lunedì sera, naturalmente “penultima” come tutte le altre, ci ha insegnato qualcosa, è che in politica le apparenze non ingannano solamente, dicono esattamente il loro contrario.
Capita allora che nonostante il clima di grande distensione, il dialogo ritrovato, l’intesa e le strette di mano degne dei tempi in cui si vinceva spavaldi, il centrodestra ancora non possa esprimere un candidato. E forse, addirittura, ancora non voglia.
Lunedì sera, l’hotel “Rudy”, ha ospitato lo stuolo di politici e comprimari, da FI ad AN, dall’UDC alla Nuova DC, passando per un paio di liste civiche, chiamati a raccolta dal dottor Annibale Cassano per stringere i tempi. Ne hanno avuto per tre ore, ed alla fine, il messaggio che lo stesso Cassano ha voluto diffondere è stato quello della compattezza e di una candidatura che c’è ma non si dice: “La CdL è unita – ci ha detto ai piedi dell’albergo – e fra ventiquattro ore chiuderemo anche sul candidato”.
Finalmente una notizia, abbiamo pensato, dopo tante voci. Certo, ci aspettavamo di conoscere il nome del sindaco già in quella occasione. Aspettare un altro giorno, però, al cospetto dell’eternità ci è sembrata ben poca cosa.
Nel frattempo, comunque, la nebbia si è sciolta e sono venuti fuori i retroscena. Partendo dal primo, meno occulto degli altri. Perché rimandare la decisione di un giorno? La ragione ufficiale l’ha data proprio Cassano, dicendo che sarebbe stato necessario incontrare anche “Progetto Comune”, la civica di Maurizio Cristini, per valutare un suo coinvolgimento. La riunione integrativa si sarebbe dovuta tenere ieri sera, alla presenza dei soli segretari cittadini. Il giovane Cristini, però, era indisponibile per due buone ragioni: la prima di carattere personale e la seconda legata alla necessità di condividere con il suo gruppo l’opportunità di accettare o meno l’invito. Riunione rimandata a giovedì, quindi, dopo che stasera “Progetto Comune” avrà deciso.
Ma c’è dell’altro. Il sospetto è sorto pensando alla presenza, lunedì, dell’avvocato Italo D’Alessandro, depositario di un abbozzo di candidatura dai lineamenti abbastanza netti. Perché l'avvocato era stato invitato e Cristini no? Un dubbio simile a quello che ha colto Mario Tardugno, segretario dell’UDC.
All’uscita dal “Rudy”, infatti, i pochi presenti che attorniavano Cassano avevano dato per definitiva la resa dell’ingegnere campano, che in precedenza aveva defilato il suo partito di fronte all’ipotesi Lino Prenna. Precisiamo che in questa storia il professore di Pedagogia non c’entra: se è lecito parlare di filologia, la sua parabola si è esaurita proprio ieri sera nello stesso albergo dove cominciò.
Tardugno, che è ingegnere e fa i calcoli in cemento armato, aveva insinuato il dubbio dicendo: “Se non dobbiamo candidare un politico, valutiamo il peso di tutte le liste civiche già esistenti, vediamo chi c’è al loro interno, e scegliamo per il più forte”.
La resa, quindi, era aver rinunciato alla candidatura politica appiattendosi sulla posizione di FI e AN. Questa vicenda, però, svela un particolare: già lunedì, le quotazioni di D’Alessandro erano alle stelle. E non poteva essere altrimenti, se al tavolo della CdL, dei due civici sedeva solo lui. Addirittura, la sua investitura sarebbe stata decisa nei vertici tarantini, che non riuscendo a darsi un loro candidato sindaco, così, dicono i maligni, per sentirsi utili, provano a dare quelli degli altri paesi.
Si diceva di Cristini e del suo tardivo coinvolgimento, che dà manforte a quanti, quasi tutti, vogliono correre da soli, perché hanno detto alla loro nascita e dicono di voler sempre ribadire: la politica deve nascere dal basso, non dal vertice.
“Progetto comune”, inoltre, il cui stato maggiore è di ex aennini, per An è come il drappo rosso per i tori nell'arena, anche se gli aennini dissimulano bene il loro malumore alla loro presenza. Questi due aspetti danno un'interpretazione di furberia tutta campana all’insistenza di Tardugno per il loro coinvolgimento. Il segretario dell’UDC, infatti chiama in riunione chi dirà di non voler far parte della coalizione perché non ne condivide il metodo e chi non è gradito ad un membro di diritto della stessa coalizione. Scontenta quella parte del suo partito che sostiene D’Alessandro, dà un dispiacere allo stesso d'Alessandro che si sentirà un “no” e riscalda l'ambiente per la legittimazione di ex aennini dinanzi ad An; infine forse fa il gioco di chi ancora spera di rifare i giochi ex novo: l’avvocato, infatti, potrebbe non sentirsela di accettare di capeggiare una coalizione poco amica e un avversario, il Cristini junior, nello stesso campo.
C’è un ultimo retroscena da considerare, legato ad AN, un po’ defilata in questa storia. Nella sua delegazione non c’era il commissario fresco di dimissioni Giuseppe Rochira, colui che ha seguito più da vicino le trattative degli ultimi mesi. Senza nulla togliere ai presenti, il fatto che si sia defilato significherebbe disimpegno: “Questa o quella per me pari sono”, infatti, potrebbe dire con Giuseppe Verdi ed il suo Rigoletto, infischiandosene di chi porterà lo stendardo del centrodestra, comunque una frase che rivela, più che indifferenza, ostilità tutta da venire.
C’è un ultimo retroscena da considerare, legato ad AN, un po’ defilata in questa storia. Nella sua delegazione non c’era il commissario fresco di dimissioni Giuseppe Rochira, colui che ha seguito più da vicino le trattative degli ultimi mesi. Senza nulla togliere ai presenti, il fatto che si sia defilato significherebbe disimpegno: “Questa o quella per me pari sono”, infatti, potrebbe dire con Giuseppe Verdi ed il suo Rigoletto, infischiandosene di chi porterà lo stendardo del centrodestra, comunque una frase che rivela, più che indifferenza, ostilità tutta da venire.
Il candidato ci sarà, quindi, nella prossima e “penultima” riunione. Col dubbio, però, che in sala ci sia anche l’entusiasmo.
Francesco Tanzarella
Fonte: Corriere del Giorno 14/03/2007
ORA E' STATO UFFICIALIZZATO ...
Italo D'Alessandro candidato sindaco della CDL
CASTELLANETA - Mancava solamente l’ufficializzazione, che è arrivata ieri sera.
Italo D’Alessandro, avvocato castellanetano, sarà il candidato sindaco della Casa delle libertà alle elezioni amministrative della prossima primavera. Lo sostengono Forza Italia, Alleanza nazionale, Udc, Nuova Dc e le civiche Lista D’Alessandro e Cittadini per Castellaneta. Della coalizione di centrodestranon fa parte Progetto comune, che aveva indicato una sua disponibilità ad un accordo solamente nel caso il candidato fosse stato il suo leader, Maurizio Cristini.
Il dibattito nel centrodestra è andata avanti per circa due mesi. Trenta giorni fa i partiti della Cdl avevano indicato quale probabile candidato Lino Prenna, docente universitario. La sua ipotesi è poi tramontata di fatto con il documento con cui lo stesso Prenna denunciava quelle che definiva «operazioni occulte finalizzate a destabilizzare il suo progetto».
D’Alessandro, con la Cdl compone il quadro che vede candidato anche Rocco Loreto per l’Unione e Maurizio Cristini per Progetto Comune.
a. lor.
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno 16/03/2007
QUESTA E' LA DIMOSTRAZIONE CHE L'ON. PATARINO CONTINUA A DIRE CHIACCHIERE E A PRENDERE IN GIRO I CITTADINI DI CASTELLANETA
Nessun commento:
Posta un commento