lunedì 31 maggio 2010

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 30 maggio 2010


CASTELLANETA SUL DOCUMENTO FINANZIARIO 2010 IL GRUPPO MISTO HA MANIFESTATO FIDUCIA A TERMINE MENTRE LA MINORANZA HA ANNUNCIATO IL RICORSO AL TAR
Prove di dialogo sull’urbanistica

La maggioranza apre all’opposizione sul Pug ma sul bilancio è tensione
ANGELO LORETO
   • C A S T E L L A N E TA . Prove di dialogo e collaborazione sul Piano urbanistico generale, un bilancio di previsione 2010 che viene approvato ma tra non poche difficoltà. E' stato un Consiglio comunale a due facce quello convocato venerdì pomeriggio e andato avanti per dodici ore di fila fino alle 3 di notte. Da una parte la prima vera apertura sul Pug da parte della maggioranza nei confronti dell'opposizione (seppur con un mezzo passo indietro). Dall'altra la «fiducia a termine» del gruppo misto che evidenzia una volta di più i contrasti e le difficoltà interne alla giunta D'Alessandro.
   Ma non sono mancati neanche i momenti di forte polemica tra i due schieramenti, come il violento scontro verbale tra il consigliere di maggioranza Carlo Nardulli e quelli di minoranza Angelo Loreto e Mimmo Salemme quando si è discusso della mozione presentata da Giustino Massafra, ex maggioranza e ora all'opposizione, per chiedere la revoca dell'incarico ai progettisti del Pug («abbiamo perso sette anni di tempo» ha detto), mozione respinta dall'aula. La polemica ha però lasciato il posto alla collaborazione tra i due schieramenti dopo non poche ore di dibattito.
   A rompere il clima da guerra fredda è stato il capogruppo del gruppo misto di maggioranza Vito Capriulo (lo stesso che nei giorni scorsi ha chiesto al sindaco di azzerare la giunta) il quale ha proposto di annullare alcune tavole del Pug per ripartire assieme all'opposizione. Proposta accolta dalla minoranza ma che ha messo in difficoltà il resto del centrodestra, tanto che la seduta è stata sospesa per convocare un vertice di maggioranza al termine del quale la posizione comune è stata mutata ed espressa da Giovanni Bardinella: ritrovarsi in commissione per formulare proposte alternative che, se accettate, porteranno all'annullamento delle tavole di cui parlava Capriulo il quale si è poi astenuto sul voto, mentre l'opposizione, che comunque affronterà il tema nelle commissioni, ha votato contro.
   Sull'altro argomento principale della seduta di consiglio, il bilancio di previsione 2010, sulla maggioranza si sono addensate due nubi, quella del preannunciato ricorso al Tar da parte dell'opposizione (che per la seconda volta ha dato segnali di ricompattamento) e la «fiducia a termine» del gruppo misto. Il Pd con Luigi Notarfrancesco ha preannunciato ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro alcuni emendamenti presentati dal sindaco D'Alessandro (relativi al lungomare, all'ecocentro e ai lavori alle strade rurali) che secondo il centrosinistra, che al momento del voto ha abbandonato l'aula, sono stati inseriti al di fuori dei tempi minimi previsti dal Testo unico sugli enti locali. Capriulo, a nome anche dei consiglieri Giovanni Prenna e Carmelo Lospinuso, nel corso delle dichiarazioni di voto ha invece parlato di «un bilancio privo di strategie programmatiche» e, dicendo che «la città ha bisogno di altro», ha annunciato che quella votata sabato notte nei confronti del bilancio e quindi dell'intera amministrazione «è una fiducia a termine».

dal Corriere del Giorno di sabato 29 maggio 2010

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 28 maggio 2010


CASTELLANETA E IL SINDACO SI ACCINGE AD AZZERARE LA SUA GIUNTA
Oggi torna in aula tra le polemiche il Piano urbanistico
ANGELO LORETO
   • C A S T E L L A N E TA . Il Piano urbanistico generale torna oggi alle 15 in consiglio tra mille polemiche nella stessa seduta in cui verrà approvato il bilancio di previsione 2010. Poi, nei primi giorni della prossima settimana, il sindaco Italo D'Alessandro azzererà la giunta, come richiesto da alcuni consiglieri di maggioranza, e in tempi stretti provvederà al rimpasto.
   Ma oggi, prima di bilancio e nuove giunte, è prevista la discussione sullo "stato dell'arte del Pug". Stato che non è mutato di molto dall'ultimo consiglio, dato che le commissioni congiunte Assetto del territorio e Attività produttive non sono ancora state convocate congiuntamente in quanto il presidente della prima, Giustino Massafra eletto in maggioranza ma di fatto passato all'op posizione, ha fatto sapere di non volerle convocare fino a quando non verrà discussa la sua mozione di revoca dell'incarico ai progettisti del Pug che oggi verrà proprio discussa come secondo punto all'ordine del giorno.
   Sono dunque ore importantissime per la maggioranza di centrodestra a Palazzo di Città che oggi, a meno di un mese dalla seduta in cui si iniziò a dibattere di Pug, riporta l'argomento in aula con una seduta auto convocata dai consiglieri del gruppo "Con il Pdl", Nardulli, Bardinella, Perniola, e quelli del gruppo misto Capriulo e Prenna. Proprio da questi ultimi due e dal terzo del gruppo misto, Lospinuso, giunse pochi giorni fa la richiesta al primo cittadino di azzeramento della giunta, richiesta presentata nello stesso momento in cui l'assessore ai Lavori pubblici Cosimo Recchia, espressione del gruppo misto, presentava le sue dimissioni motivandole con gli errori presenti nelle tavole del Pug analizzate in consiglio e con la consapevolezza che la maggioranza non fosse compatta sull'importante argomento.
   D'Alessandro, salvo sorprese, provvederà ad azzerare l'esecutivo nei primi giorni della prossima settimana. Andranno sostituiti Recchia e il titolare della delega ad Ambiente e Personale, Mimmo Forte (Pdl), costretto a lasciare per ragioni di salute. E torna nuovamente l'interrogativo legato al vicesindaco Vito Perrone: già un anno fa i tre del gruppo "Con il Pdl" lo volevano fuori dalla giunta. Oggi, oltre a loro, si sarebbero aggiunti gli stessi Capriulo e Prenna. Il sindaco avrebbe comunque fatto sapere ai vari gruppi di voler procedere al rimpasto solamente nel momento in cui i partiti avranno espresso i nomi dei nuovi assessori.

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 28 maggio 2010

GUP VALERIA INGENITO FA RICORSO DOPO CHE LA CAMERA AVEVA NEGATO L’AUTORIZZAZIONE
Duello Patarino-Putignano atti alla Corte costituzionale



• Finisce all’attenzione della Corte Costituzionale la delibera con la quale la Camera dei Deputati il 28 ottobre del 2009 ha giudicato insindacabili, in quanto espresse nell’esercizio delle sue funzioni, le dichiarazioni rese dall’on. Carmelo Patarino nei confronti dell’im - prenditore (ed ex senatore) Ni - cola Putignano.


   Il gup Valeria Ingenito, accogliendo la richiesta formulata dal sostituto procuratore generale Ciro Saltalamacchia e dall’avvocato Antonio Altamur a, legale di parte civile, con una ordinanza motivata, ha sollevato conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato, facendo ricorso alla Corte Costituzional e.


   La vicenda è giuridicamente complessa. Fu il gup Po m p e o Car riere, lo scorso 14 luglio, a inviare alla Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera dei Deputati la valutazione riguardante la contestazione di diffamazione nei confronti del parlamentare mentre, lo stesso giorno, il dottor Carriere decise di procedere per l’accusa di calunnia, emettendo una condanna a un anno e quattro mesi di reclusione, ritenendo che la denuncia presentata alla procura della repubblica dall’on. Patarino, difeso dagli avvocati Andrea Guida e Annamaria Corren t e, il 30 aprile del 2004 non possa essere classificata tra gli atti propri del parlamentare. Quella denuncia si è insomma trasformata in un vero e proprio boomerang per Patarino che, secondo il gup Carriere, conosceva benissimo i termini della vicenda - relativa alla concessione di autorizzazioni al gruppo Nuova Concordia da parte del Comune di Castellaneta quando il deputato era anche capogruppo consiliare - e «sapeva perfettamente che Putignano insisteva semplicemente per ottenere finalmente risposte certe dall’Amministrazione comunale e preannunciava del tutto legittime richieste di risarcimento danni, e ciò nonostante decise di denunciarlo».


   La Camera dei Deputati nella delibera del 28 ottobre scorso ha sostenuto, anche sulla scorta della relazione fatta dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere, che i fatti per i quali è in corso il procedimento concernono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell’esercizio delle proprie funzioni, ricadendo così nel regime dell’immunità previsto dall’art. 68 della Costituzione. Secondo il gup Ingenito, invece, le affermazione contenute nella denuncia di Patarino «non risultano in alcun modo riconducibili ad alcuna attività parlamentare».


   La palla passa alla Corte Cos t i t u z i o n a l e.

lunedì 17 maggio 2010

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 13 maggio 2010


NON SI PLACANO LE FIBRILLAZIONI INNESCATE DALLE DIMISSIONI DELL’ASSESSORE RECCHIa

Pug, un caso politico. Il Pd: «Il Piano urbanistico? Una sequela di errori».

Continua a giungere solo silenzio dal sindaco Italo D'Alessandro sulle dimissioni dell'assessore ai Lavori pubblici Cosimo Recchia, il quale aveva parlato di "macroscopici e grossolani errori tecnici" nel Piano urbanistico generale portato in consiglio comunale la scorsa settimana, e sulla richiesta di azzeramento della giunta avanzata dai consiglieri di maggioranza del gruppo misto Vito Capriulo, Giovanni Prenna e Carmelo Lospinuso.
Reazioni continuano invece ad arrivare dalle forze di opposizione. "Dalla doppia seduta di consiglio comunale della scorsa settimana - dice Angelo Loreto del Pd - viene fuori un dato, e cioè che l'opposizione ha fatto benissimo il proprio dovere mentre si sono rivelate tutte le mancanze e il pressapochismo della maggioranza. La maggioranza ha riempito la città di manifesti dove si vantavano di aver approvato in giunta la delibera sul Pug e poi si è scoperto che prima un consigliere di navigato corso come Annibale Cassano e poi un assessore, Cosimo Recchia, non conoscevano il con  tenuto della delibera. Quindi delle due l'una - dice Loreto -: o sono cattivi amministratori o pensavano che nessuno leggesse le carte. Io ero sicuro di sollevare un polverone quando ho tirato fuori il tema campo golf che era l'unica cosa certa nelle tavole, il resto era una sequela di errori".
L'esponente del Pd sottolinea poi che "l'opposizione ha fatto bene a stigmatizzare le inadempienze dei tecnici che andrebbero rimossi e dei politici che dovrebbero andarsene tutti a casa, non solo un assessore. Hanno mentito alla città pur di salvaguardare la loro poltrona - attacca - e hanno fatto credere che si era sulla buona strada per l'adozione del Pug. Non credo a dimissioni, rimpasti e consigli comunali autoconvocati - conclude Loreto riferendosi alle ipotesi di cambiamenti in giunta con l'uscita degli assessori Fiorito e Forte e l'ingresso di Bruno Schiavone e dell'ex sindaco Andrea Nicolotti -, credo soltanto che questa pseudo maggioranza voglia salvaguardare la propria poltrona a discapito del bene della collettività. Ma su questo sono convinto che l'opposizione tutta in maniera unita e compatta sarà vigile mettendo un argine al malgoverno del centrodestra".
Angelo Loreto

GLI STIPENDI DEI POLITICI

lunedì 10 maggio 2010

dal Corriere del Giorno di sabato 8 maggio 2010

dal Corriere del Giorno di venerdì 07 maggio 2010

VALANGA DI ECCEZIONI NEL CONSIGLIO DI IERI. E OGGI C’E’ IL BILANCIO
 
PUG, PARTENZA AD OSTACOLI

Le prime avvisaglie c’erano state già il giorno prima. Con un volantino, documentato dal Corriere, preparato da Progetto Comune (movimento civico all’opposizione) nel quale si denunciava la convocazione strumentale del Consiglio Comunale, definita “una farsa che servirà esclusivamente a calmare gli animi dei “briziani” che avevano minacciato di non votare il bilancio (seduta in agenda per stamattina, ndr.) e far cadere l’amministrazione”.
Da un lato la grande aspettativa, generata nella popolazione anche attraverso un enorme manifesto, sulle valutazioni del lavoro fatto, quasi dovesse essere una approvazione del Piano Regolatore; dall’altro lato il ridimensionamento a semplice presentazione del lavoro fatto. Che avrebbe dovuto portare, nelle intenzioni della maggioranza, ad una discussione sui temi più scottanti con contributi partecipati positivi.
Introdotta dal sindaco D’Alessandro con una breve rassegna delle tappe fondamentali, la discussione ha visto la prolusione del tecnico progettista prof. Ferrari e le ripetute contestazioni della variegata opposizione.
Che, a turno, ha ribadito l’inutilità dell’assemblea chiamata a valutare un lavoro che si sapeva già essere incompleto, mentre un manifesto sui muri della città aveva fatto percepire ben altra cosa rivelandosi una comunicazione illusoria. Dello stesso avviso tutta l’opposizione sulla pretesa messinscena voluta per accontentare i briziani che per approvare il bilancio chiedevano che prima si discutesse del Pug.
In perfetto accordo con questa tesi anche i due consiglieri dissenzienti dalla maggioranza, Giuseppe Rochira e Giustino Massafra. Il primo ricordando che, così come era stato deliberato un anno fa, questa discussione andava fatta nelle Commissioni; il secondo mettendo in rilievo, tra l’altro, lo stravolgimento dell’Atto di indirizzo iniziale, i numerosi errori compiuti e chiedendo addirittura la revoca dei progettisti.
La discussione si è protratta sino a tardi, segno che la strada del Pug resta tutta in salita.

mercoledì 5 maggio 2010

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di lunedì 3 maggio 2010


La strigliata di Quagliariello «Al Pdl pugliese servono idee»
  Il senatore: mobilitiamoci, a Bari sotto di 19 punti. Vendola? Criticarlo non basta

  BEPI MARTELLOTTA
 

   • BARI. Qualcuno lo interpreta come l’inizio della resa dei conti ma lui, Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo dei senatori Pdl e soprattutto stimato braccio destro del Cavaliere, è pronto a giurare che no, che la sua «missione» non è quella di disarcionare il plenipotenziario pugliese Raffaele Fitto, piuttosto di rivoltare come un calzino un partito - quello pugliese - sempre più ingessato e da sei anni, votato alle sconfitte. La resa dei conti, in realtà, sono in tanti a chiederla (l’eurodeputato Salvatore Tatarella, dopo aver contestato il ministro pugliese per le scelte anti-Udc alle Regionali, chiede la testa del coordinatore pugliese Francesco Amoruso) e oggi sarà la riunione del coordinamento regionale del partito a stabilire se andare avanti tenendo il fuoco sotto la cenere o far esplodere le scintille. Quagliariello, da mesi in giro per la Puglia a tessere le fila, oggi a quella riunione ci sarà.
   Senatore, la sua presenza è il
   segnale di un nuovo corso?
   «Vengo ad ascoltare e a portare la testimonianza di un impegno per la Puglia, impegno che voglio condividere con i vertici del partito. Penso che sia scaduto il tempo delle formule magiche e delle battaglie sugli assetti, penso che si debba prendere atto con franchezza della situazione di grave ritardo del centrodestra in Puglia sulla politica. Altrimenti commettiamo lo stesso errore del centrosinistra, che a livello nazionale non ha voluto accettare la vittoria del Pdl al Regionali.
   È finito il tempo di una guida
   targata Raffaele Fitto?
   Va fatta una fotografia della situazione che abbiamo in Puglia e va ripresa la politica, dicendosi le cose con franchezza senza contrapposizioni tra correnti o guerre di successione. Altrimenti rischiamo che la posta in gioco per chi vince sia come il romanzo di Enzo Striano, “Il resto di niente”. Serve riprendere a fare politica dal basso, attraverso le idee, i progetti e la mobilitazione.
   Qualcuno, come Tatarella,
   dice le stesse cose ma chiede
   un ricambio ai vertici. È d’ac -
   cordo o no?
   Io le risposte le aspetto dai fatti, non va bene costituirsi in dissidenti né fare contrapposizioni contro qualcuno. Credo che bisogna dare al partito e non solo prendere: quando ci sono difficoltà bisogna avere generosità e spero che questo mio impegno per la Puglia venga preso come tale. Se qualcuno la interpreterà come intrusione, cristianamente porgerò l’al - tra guancia: non intendo farmi ingabbiare nella logica delle contrapposizioni e lungi da me l’idea di costituire una corrente. Bisogna innanzitutto dare al partito e poi pretendere la garanzia che il partito si apra a tutti, a tutte le persone che credono nelle nostre idee. Oggi è il momento di dissodare la terra, rompere gli schemi, non avere paura del confronto dentro e fuori il partito. Poi verrà la semina e il raccolto.
   Se aveste chiuso l’ac c o rd o
   con l’Udc oggi forse sareste al
   raccogliere e non allo scannarvi. O no?
   Le formule della politica, le alleanze, vengono dopo. Oggi dobbiamo mettere in campo idee e progetti per il Sud, ritagliando alla Puglia il ruolo che merita e, in particolare, concentrandoci su Bari. Sociologicamente e culturalmente è una città di centrodestra, che ha sempre avuto un’e gemonia moderata, ma qui abbiamo registrato un ritardo di 19 punti rispetto al centrosinistra. Un interrogativo bisogna porselo. Per que sto non serve mettersi delle etichette addosso, piuttosto dobbiamo muovere le coscienze, creare nuovi entusiasmi, mobilitare dal basso nuove idee e presentarci come un progetto aperto e non come un universo chiuso.
   Contro di voi avete un Vendola fresco di vittoria. Come
   pensate di fermarlo?
   Di sicuro non può bastare qualche critica come si è fatto sinora, sarebbe un errore continuare a criminalizzarlo. Abbiamo davanti tre anni senza scadenze elettorali e possiamo rifarci. Vendola era alla guida di una giunta di uomini di partito e questo gli ha consentito di scaricare sui partiti la responsabilità politica dei fattacci accaduti in Puglia. Poi ci sono state le primarie, Davide-Vendola ha sconfitto Golia-D’Alema e il popolo l’ha premiato. Oggi è un re-inizio: è una giunta interamente sua, questa volta non ha alibi e responsabilità da scaricare. Questo è uno stimolo per l’opposizio - ne, questo ancor di più deve spingerci a metterla sul piano delle idee e dei progetti e non della sfida di potere interna.

dalla Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 30 aprile 2010


Città del Catalano, rischiano in 3

  Il pm Buccoliero rinnova dinanzi al gup la richiesta di rinvio a giudizio per gli imputati

  [M.Maz.]

   • Il pubblico ministero Mariano Buccoliero ha reiterato ieri mattina dinanzi al gup Valeria Ingenito la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei tre imputati nel procedimento per la realizzazione del complesso turistico “Città del Catalano”, che si estende complessivamente su un’area di circa 10 ettari nel territorio di Castellaneta Marina.
   A rischiare il processo sono Liborio D i b at t i s t a , di Gravina in Puglia, amministratore unico della società proprietaria dell’area in cui sono state realizzate le opere, e i funzionari dell’uf ficio tecnico del Comune di Castellaneta Re nato Notarnicola e Pasquale D’Alò, imputati di abuso d’ufficio e lottizzazione abusiva.
   Il 5 novembre del 2007, gli agenti del Nucleo investigazioni ambientali del corpo forestale apposero i sigilli a circa 300 appartamenti, una piscina, campi da gioco, un ristorante e persino un albergo. Tra gli acquirenti delle ville circolano anche nomi importanti, come quello del difensore della Juventus, Nicola Legrottaglie. Il complesso è situato nel cuore della pineta costiera, nelle vicinanze di un riserva biogenetica. La zona è classificata tra le aree naturali protette e i Forestali contestano proprio il fatto che i lavori hanno interessato, per oltre 6 mila metri quadrati, anche il tratturello demaniale Pineto, considerato «bene di notevole interesse». Per le opere in costruzione sarebbero stati rilasciati diversi permessi da parte di enti pubblici, soprattutto dal Comune di Castellaneta, senza però aver richiesto e acquisito preventivamente, da parte della soprintendenza per i beni e le attività culturali e dell’Ufficio parchi della Regione Puglia, i nulla osta sul vincolo paesaggistico e la valutazione di incidenza, previsti per legge e obbligatori per il rilascio di qualunque autorizzazione». L’udienza è sta ta aggiornata al 22 giugno. 

INTERVISTA STUDIO 100 PRIMA PARTE

INTERVISTA STUDIO 100 SECONDA PARTE

INTERVISTA STUDIO 100 TERZA PARTE

intervista La7