lunedì 4 gennaio 2010

Consiglio su Miroglio e crollo di via Verdi

ANGELO LORETO

  • C A S T E L L A N E TA .Il processo civile per il crollo di viale Verdi e la vertenza Miroglio approdano in consiglio comunale. Seduta con due delicati argomenti, quella di questo pomeriggio alle 15 convocata dai consiglieri comunali Angelo Loreto, Luigi Notarfrancesco, Carmela Rubino (Partito democratico), Giuseppe Rochira (An) e Rocco Rizzo (Progetto comune). Si parte con la trafila giudiziaria successiva alla tragedia del 7 febbraio 1985 che costò la vita a 34 persone. A quasi 25 anni da quei tristi fatti, la vicenda civile non si è ancora conclusa, con il processo che è ripartito daccapo dopo che la Corte di Appello di Taranto ha accolto il ricorso del Comune che in primo grado venne condannato ad un maxi risarcimento danni di circa 30 milioni di euro. La prossima udienza del nuovo processo civile che si tiene a Lecce è prevista per maggio ma i familiari e gli eredi delle vittime hanno chiesto al Comune e al Ministero degli Interni una conciliazione per poter chiudere la causa nel più breve tempo possibile. I cinque consiglieri comunali hanno quindi chiesto che della vicenda discuta l'intero consiglio al fine «di avviare una serena e proficua discussione sui termini del problema che per le caratteristiche in essere sono quelli di una tragedia che accompagna il nostro tessuto civile e che lasciano sempre più un retrogusto amaro della "presa in giro", del consegnare a chi viene dopo il compito, la responsabilità, l'impegno a risolvere il problema».

  C'è poi la questione Miroglio e il futuro dei circa 350 ex lavoratori degli stabilimenti tessili di Ginosa e Castellaneta che prima sono stati messi in cassa integrazione dall'azienda piemontese e poi hanno visto allontanarsi le possibilità di reimpiego dopo che il Gruppo Intini, l'azienda di Noci che avrebbe dovuto subentrare alla Miroglio, ha abbandonato il piano di riconversione industriale dei due stabilimenti. Nel sottolineare la «totale assenza del nostro ente e di chi era preposto a rappresentarlo ai tavoli di discussione» e il fatto che «ad oggi il sindaco e la sua giunta non hanno mai avuto la sensibilità di avviare un confronto unitario tra le parte politiche che rappresentano i cittadini sulla questione Miroglio», i cinque consiglieri chiedono quindi di «fare chiarezza su ruoli e atti svolti in questa vicenda dalle molteplici parti. La questione - concludono - ha carattere prioritario per le tante famiglie, vite e storie che si sono formate con l'arrivo del gruppo Miroglio in Puglia». 

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intervista La7