I tempi sembravano essere brevi e invece, a dieci giorni dalle dimissioni degli assessori Luigi Fiorito (Pdl) e Mimmo Recchia (gruppo misto), i due posti in giunta restano vacanti. Il che conferma tutte le difficoltà che sta attraversando la maggioranza guidata dal sindaco Italo D'Alessandro, travolta dall’inchiesta potentina che ha portato agli arresti domiciliari del magistrato Matteo Di Giorgio, indicato come "amministratore ombra" del Comune, e nella quale è indagato lo stesso primo cittadino.
Fiorito, titolare delle deleghe e Lavori pubblici e Agricoltura, aveva rimesso il mandato una settimana esatta dopo lo scoppio della bufera giudiziaria, motivando la sua decisione con ragioni professionali e non legate alle vicende delle ultime settimane. Recchia, assessore all'Urbanistica che si occupa tra l'altro del Piano urbanistico in stallo da mesi, aveva invece spiegato di averlo fatto per ragioni di opportunità, essendo avvocato difensore di uno degli indagati nell’ambito del procedimento nel quale il Comune è parte offesa (sebbene la maggioranza di recente abbia deciso di non nominare un legale per tutelare gli interessi dell'intera città).
Dieci giorni fa dal centrodestra avevano gettato acqua sul fuoco, spiegando che i due nuovi assessori sarebbero stati nominati a breve. Poi un membro di maggioranza, conversando informalmente col cronista, aveva rivelato che “stiamo avendo qualche difficoltà” nel trovare la disponibilità di alcuni nomi. In questi ultimi giorni è circolata l'ipotesi che i due nuovi assessori sarebbero stati due donne, rappresentate della società civile e non direttamente legate ai partiti.
Ma di certo al momento non vi è ancora nulla. Se non che al posto di due importantissimi assessorati da dieci giorni ci sono due buchi. Col dubbio del se e quando verranno colmati.
di Angelo Loreto
dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 30.11.2010
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