lunedì 27 dicembre 2010
venerdì 24 dicembre 2010
mercoledì 22 dicembre 2010
mercoledì 15 dicembre 2010
LA RISPOSTE DI PERRONE ALLA MIA INTERROGAZIONE SUGLI IMMOBILI ALIENATI
martedì 7 dicembre 2010
GLI ASSESSORI CHE NON SI TROVANO
NON C'è BISOGNO DI FARE IL CARTOMANTE O IL MAGO PER PREVEDERE CHE NESSUNO DEI QUATTRO SERI PROFESSIONISTI AVREBBE ACCETTATO L'ASSESSORATO
lunedì 6 dicembre 2010
venerdì 3 dicembre 2010
mercoledì 1 dicembre 2010
INTERROGAZIONE CONSIGLIARE
INTERROGAZIONE CONSIGLIARE SCRITTA
AL SIG. SINDACO DEL COMUNE DI CASTELLANETA
Oggetto: stime immobili di proprietà comunale ed alienazione degli stessi.
Con la presente il sottoscritto, Dott. Agr. Giuseppe Rochira, in qualità di consigliere comunale capogruppo;
C H I E D E
QUANTO SEGUE:
Premesso che il Comune di Castellaneta è proprietario di un lotto sito in Castellaneta Marina al foglio di mappa n. 125, plla 1939 per una superficie di mq. 1916 e di un locale siti in Castellaneta Marina alla Piazza Kennedy n. 10, foglio di mappa n. 125, p.lla 770 sub 7, categoria C/1, classe 2, mq. 27.
Premesso che l’Ing. R. Notarnicola ha stimato i due immobili rispettivamente Euro 178.000,00 ed Euro 70.000,00
Premesso che con determina n. 611 del 02.12.2008 il Comune di Castellaneta ha alienato all’asta un lotto esteso mq 1037 (con le stesse caratteristiche intrinseche ed estrinseche) in Castellaneta Marina per un importo di Euro 155.555,00 (con base d’asta pari ad € 130.000,00 pari ad € 125,36 al mq) e quindi per un valore unitario pari ad € 150,00 al mq .
Premesso che circa un anno fa, il Comune di Castellaneta ha alienato all’asta un locale (identico a quello precedentemente descritto) per un importo di € 86.000,00 e quindi per un valore unitario pari ad € 3.185,18 al mq .
Premesso che l’Ing. Notarnicola utilizza in alcuni casi il criterio di stima della determinazione del costo di produzione dell’intervento, mentre in altri casi và “ad occhio” cfr. Gazzetta del Mezzogiorno del 20.11.2010
Premesso che esiste il metodo di stima per comparazione (cfr. manuale di Estimo).
Tutto ciò premesso lo scrivente chiede un autorevole parere alle Sv. In indirizzo circa la correttezza del sistema utilizzato per procedere alla vendita (trattativa privata) e chiede anche di poter conoscere quali sono le ragioni per le quali il lotto da alienare a trattativa privata viene stimato € (178.000,00/1916 mq) 92,90 al mq mentre il lotto venduto a dicembre 2008 è stato stimato € 125,36 al mq e venduto all’asta per € 150,00 al mq e di poter conoscere come mai il locale in piazza Kennedy in vendita a trattativa privata è stato stimato € (70.000,00/27 mq) 2.592,59al mq metre il locale uguale è stato venduto all’asta per € 3.185,18 al mq.
Castellaneta 25.11.2010
Dott. Agr. Giuseppe Rochira
protocollata il 26.11.2010
Taranto, il Csm sospende Di Giorgio il pm accusato di concussione
di Pierangelo PUTZOLU
TARANTO (1 dicembre) - La seconda tegola arriva da Roma, Palazzo dei Marescialli: sospensione dalle funzioni e dallo stipendio. Su Matteo Di Giorgio, magistrato di Castellaneta in servizio alla Procura della Repubblica di Taranto, oltre alle complicazioni di un’inchiesta penale ancora tutta da decifrare, si abbatte anche lo scontato temporale romano.
Scontato perché, dopo l’arresto per concussione, è giunto il doppio “no dei giudici potentini: “no” alla richiesta di revoca dell’ordinanza di custodia cautelare avanzata al gip; “no” alla richiesta di annullamento della stessa ordinanza avanzata al tribunale del riesame, che tra oggi e domani dovrebbe depositare le motivazioni del provvedimento.
E’ stato il vice presidente del consiglio superiore della magistratura, Michele Giuseppe Vietti, a presiedere la seduta della commissione disciplinare che, fra gli altri, ha affrontato ieri il caso-Di Giorgio. All’esame dei commissari (componenti effettivi Annibale Marini, Aniello Nappi, Tommaso Virga, Francesco Vigorito, Paolo Auriemma), la richiesta avanzata dal procuratore generale presso la Corte di Cassazione e dal Guardasigilli Angelino Alfano.
Alla luce delle segnalazioni giunte dalla procura generale presso la Corte d’Appello di Potenza, nei confronti di Matteo Di Giorgio era stata avviata, nei giorni scorsi, una procedura, come dire, automatica: l’arresto prevede, salvo evoluzioni giudiziarie diverse rispetto a quelle prospettate dall’accusa, la sospensione automatica dalle funzioni, ed è quanto ieri ha ratificato, con una ordinanza, la commissione disciplinare, che dovrà adesso depositare, pubblicare e motivare il provvedimento. A quel punto il procedimento sarà sospeso, in attesa delle conclusioni della vicenda sul piano penale, per poi essere riassunto dalla stessa commissione per le determinazioni finali del caso.
Il pubblico ministero Matteo Di Giorgio, com’è noto, fu arrestato l'11 novembre con l'accusa di concussione al termine di una inchiesta avviata dopo le denunce presentate da alcuni cittadini di Castellaneta che si ritenevano danneggiati dal magistrato. Di Giorgio avrebbe compiuto atti contrari al suo ufficio, ricevendo in cambio alcune utilità, ma non denaro. In particolare, il pm tarantino - indagato insieme ad altre nove persone, tra cui la moglie - avrebbe minacciato di un «male ingiusto» un consigliere comunale di Castellaneta, suo comune di residenza, costringendolo a dimettersi; avrebbe intimorito un imprenditore e avrebbe convinto un'altra persona a non denunciare, per usura, un suo parente. Infine, avrebbe agito per permettere ad un bar aperto del tutto illegalmente di continuare ad operare.
Sullo sfondo di questi fatti, lo scontro politico tra Di Giorgio e l’ex sindaco e senatore di Castellaneta Rocco Loreto, per anni leader del Pci prima e dei Ds poi. Fatti - secondo quanto sostenuto dal pm potentino inquirente, Laura Triassi, e avallato dal gip Gerardina Romaniello, che «evidenziano come l’esercizio della funzione di magistrato da parte del dottor Di Giorgio - pubblico ministero in servizio alla Procura della Repubblica di Taranto - sia stato asservito al conseguimento di utilità personali, in gran parte di natura politica, in danno del suo nemico storico, il senatore Rocco Loreto».
Di Giorgio secondo i giudici potentini ha «approfittato della sua funzione pubblica, del prestigio connesso alla sua attività per perseguire interessi privati o politici attraverso l’uso strumentale della sua qualità e dei suoi poteri». Un giudizio che, ieri, è riecheggiato nelle stanze di Palazzo dei Marescialli, sede del Csm. Il tutto mentre al tribunale di Potenza prendevano il via gli accertamenti peritali non ripetibili sull’hard-disk dei computer sequestrati in casa del magistrato al momento dell’arresto. Copiata la “memoria” dei pc, adesso inizia l’esame dei “file” e della documentazione pure acquisita dagli investigatori in casa di Di Giorgio. Un caso scottante che promette, ancora, sviluppi e “scintille”.
dal Quotidiano di Taranto del 1.12.10
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