lunedì 28 dicembre 2015

da "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 23 dicembre 2015


da "La Gazzetta del Mezzogiorno"






chissà perché una impresa di Castellaneta anziché utilizzare la ex Miroglio di Castellaneta, si sposta nelle strutture ex Miroglio di Ginosa....




lunedì 21 dicembre 2015

CONFAGRICOLTURA, CIA E COPAGRI: IL TAR LAZIO BOCCIA L’IMU AGRICOLA, MA NEL FRATTEMPO LA SECONDA RATA È STATA GIÀ PAGATA

CONFAGRICOLTURA, CIA E COPAGRI: IL TAR LAZIO BOCCIA L’IMU AGRICOLA, MA NEL FRATTEMPO LA SECONDA RATA È STATA GIÀ PAGATA

CONFAGRICOLTURA, CIA E COPAGRI: IL TAR LAZIO BOCCIA L’IMU AGRICOLA, MA NEL FRATTEMPO LA SECONDA RATA È STATA GIÀ PAGATA
  •  18 Dicembre 2015
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Il Tar boccia l'Imu agricola, ma la seconda rata è già stata pagata.
È notizia di queste ore, mentre la Legge di Stabilità percorre l'iter parlamentare e i contribuenti fanno la loro "via crucis" per pagare tasse e imposte. «Nell'infinito groviglio di leggi, regolamenti e sentenze agli agricoltori succede anche questo e non c'è da cantare vittoria» rilevano Confagricoltura Taranto, Cia Taranto e Copagri Taranto, che aggiungono: «Dire che avevamo ragione a protestare contro una tassa iniqua e mal congegnata conforta la giustezza della nostra battaglia comune, ma non ci solleva dal fatto che, con molta probabilità, chi ha pagato non doveva nemmeno farlo».
Con l'accoglimento del ricorso presentato da comitati e associazioni, tra cui alcune Unioni provinciali di Confagricoltura, si apre infatti uno scenario nuovo: toccherà alla Corte costituzionale stabilire se il decreto legge 4/2015 ha violato una riserva di legge prevista dall'articolo 23 della Costituzione, così come ipotizzato dal Tar Lazio nel dispositivo.
Al centro della disputa c'è un vero pasticcio legislativo, giacchè il decreto del Governo, sostituendo un altro provvedimento già bocciato dal Tar, ha preso come elemento base per le esenzioni l'elenco Istat che distingue i Comuni montani, dove sono esenti tutti i terreni, da quelli parzialmente, in cui sono esenti solo quelli posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali (Iap), e dai pianeggianti, dove tutti pagano. Una classificazione istituita attraverso un atto amministrativo e non una legge, come invece sentenziato dal Tar, e con effetti paradossali e discriminatori in fase di applicazione.
«Gli agricoltori diligentemente hanno pagato sino all'altroieri – sostengono le tre organizzazioni di categoria – quando, secondo il Governo, l'Imu agricola ha fatto la sua ultima comparsata. Sappiamo, però, che il percorso parlamentare di approvazione della Legge di Stabilità ha già lasciato fuori dalla sua "cancellazione" i giovani imprenditori con terreni in affitto che, quindi, continueranno a pagare. Ora vogliamo vedere, dopo il Tar Lazio, come la Corte Costituzionale valuterà quel contestato decreto legge. Sperando che gli ermellini mettano definitivamente fine a questa ingiusta vessazione – concludono Confagricoltura, Cia e Copagri – si potrebbe cominciare a valutare le ipotesi di aggiustare il tiro in Parlamento e che, soprattutto, il Governo debba restituire le somme già versate a migliaia di agricoltori».

Imu agricola, il Tar del Lazio solleva l'incostituzionalità della tassa

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L'Imu agricola potrebbe essere incostituzionale. È quanto emerge dalla sentenza del Tar del Lazio di oggi che ha accolto il ricorso presentato contro la tassa nazionale da diversi enti (Regioni, Comuni ecc.), produttori e dal M5S. Secondo i giudici amministrativi, infatti, il ricorso è ammissibile in quanto legato all'uso che si è fatto della classificazione Istat sul cosiddetto grado di montanità dei Comuni che andava invece individuata con legge. Vi sarebbe infatti, sempre secondo il Tar, la "possibile violazione dell'art. 23 della Costituzione secondo cui nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge".
Ora quindi la palla passa alla Corte Costituzionale che avrà la parola finale sulla costituzionalità o meno della tassa. Questo per noi è un primo passo in avanti per una nostra battaglia storica portata avanti all'insegna dello slogan "La terra non si tassa". Insieme a migliaia di agricoltori e associazioni dei Comuni, abbiamo sottoscritto il ricorso nel giugno scorso e presentato una pregiudiziale di incostituzionalità durante la discussione della conversione del decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 4 che ha istituito i criteri messi ora in discussione dal Tar del Lazio.
Proprio grazie alla grande mobilitazione di agricoltori e alla raccolta di firme organizzate, tra gli altri, dagli attivisti del M5S, il Governo e la maggioranza con questa legge di Stabilità, sono ritornati sui loro passi riguardo all'Imu sulla terra. Vinta la battaglia, ora tocca vincere la guerra.
Il premier Renzi e il ministro Martina, oltre che chiedere scusa a tutti coloro che hanno già pagato fino ad oggi l'Imu agricola, dovrebbero immediatamente risarcirli, visto che i criteri di applicazione dell'imposta non tengono minimamente conto della capacità contributiva e della progressività, come esige la Costituzione e come oggi è stato rilevato anche dal Tar del Lazio. 

da "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 21 dicembre 2015


mercoledì 16 dicembre 2015

delibera n. 39 consiglio comunale del 29/9/2015


a proposito di collaborazione con le opposizioni non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire.
Il sindaco nell'ultimo Consiglio del 15/12/2015 chiede collaborazione alle opposizioni, ma in realtà ad oggi non ci ha fatto alcuna comunicazione ufficiale e/o convocazione e continua ad agire in perfetta solitudine....

da "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 16 dicembre 2015


venerdì 4 dicembre 2015

da "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 4 dicembre 2015


Attila Flagello di Dio


ATTILA SOPRANNOMINATO FAGELLUM DEI (flagello di Dio)
SI DICEVA CHE AL SUO PASSAGGIO NON SAREBBE PIU' CRESCIUTA L'ERBA.
CON QUESTA AMMINISTRAZIONE NON CRESCONO PIU' LE PALME

Da "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 3 dicembre 2015


INTERVISTA STUDIO 100 PRIMA PARTE

INTERVISTA STUDIO 100 SECONDA PARTE

INTERVISTA STUDIO 100 TERZA PARTE

intervista La7